La Cgil accusa: “Condotta antisindacale di Pasqualino Monti”

autorità portualeCIVITAVECCHIA – “In tanti anni di attività e di direzione di molte Strutture della Cgil, una cosa così enorme per gravità e palese condotta antisindacale non mi era mai capitato di registrarla”. Parte con queste parole il durissimo affondo del Segretario della Cgil Civitavecchia Roma Nord, Cesare Caiazza, all’indirizzo del Presidente dell’Autorità portuale Pasqualino Monti.
I fatti sono da ricondurre allo scorso 4 dicembre quando, denuncia Caiazza, “Monti, nel suo ruolo di Presidente, ha tenuto un’assemblea di tutti i dipendenti dell’Autorità Portuale dissuadendoli, di fatto, ad aderire allo Sciopero nazionale indetto per il giorno successivo dalle categorie Cgil, Cisl e Uil dei trasporti. Sciopero promosso per contestare la Circolare del 16/11/12 del Ministero delle Infrastrutture con la quale si riducono i diritti e le tutele dei lavoratori, cancellando le specificità delle Autorità Portuali. Monti ha depotenziato lo sciopero asserendo che sarà lui, attraverso un ricorso legale, e non la mobilitazione dei sindacati e dei lavoratori, ad imporre il ritiro della circolare ministeriale. Impresa, quella di affossare l’agitazione sindacale, anche riuscita guardando alle percentuali di scioperanti irrisorie a Civitavecchia, in controtendenza rispetto ad un’adesione massiccia a livello nazionale”.
Secondo Caiazza il comportamento del Presidente Monti” appare tanto più grave in ragione del suo ruolo di vice presidente di Assoporti” ed “il suo atteggiamento indebolisce e scredita il Sindacato”; ragioni per le quali il Segretario della Cgil non esclude l’opportunità di agire l’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori per condotta antisindacale.
“Rispetto al merito – prosegue poi Caiazza – trovo singolare che il Presidente di una Autorità decida azioni straordinarie, anche in deroga al proprio ruolo, con le quali intende tutelare diritti di lavoratori, certamente sacrosanti, ma un po’ meno di ‘emergenza sociale’ rispetto ai drammi che si stanno consumando, anche in termini di perdita di posti di lavoro, nell’ambito largo delle attività portuali e, più in generale, nel territorio. Non è cosa sana e giusta, un impegno così diretto e di sovraesposizione rispetto al ruolo, su questa causa, ed il disinteresse, finora manifestato, malgrado le sollecitazioni intervenute nella riunione di insediamento del Tavolo Territoriale per il Lavoro e lo sviluppo, rispetto ai drammi occupazionali e sociali che sta scontando l’intero territorio di Civitavecchia in ragione della crisi in atto. Enel ha dichiarato che, in una dimensione di azione congiunta, finalizzata a definire iniziative volte a ‘politiche attive per il lavoro’ e a costruire un progetto di rilancio economico del territorio, è disponibile a fare la propria parte. Da parte dell’Autorità Portuale – conclude Caiazza – su questi temi, continuiamo a scontare un ‘silenzio assordante’. Come se l’Autorità non avesse sede nel Porto di Civitavecchia e dei civitavecchiesi; come se i drammi sociali di questa città e di questo territorio fossero cosa altra ed estranea rispetto a quel ‘fortino dorato’ che Monti vuole difendere con le annunciate azioni legali”.