“Il Porto e gli strani silenzi”

CIVITAVECCHIA – A quanti, oggi chiedessero ragione dell’imbarazzante mutismo delle forze politiche cittadine sul Porto, cosa si potrebbe rispondere? Remore individuali o partitiche, convenienze personali da tacere, carenza di idee o di progetti?
In realtà, le motivazioni che zittiscono i politici di fronte ai numerosi problemi del porto, potrebbero essere queste, o anche molte altre.
In questa sede non ci interessa rivelarle; sarebbe più interessante capire quale sarà il futuro della città (e del suo porto) a fronte di questo insostenibile silenzio della politica.
Eppure, a meno che gli organi di informazione stiano pubblicando notizie infondate, gli argomenti su cui pronunciarsi non mancherebbero. Ad esempio, i contenziosi che rischiano di mettere in ginocchio l’Autorità Portuale, il fermo dei progetti riguardanti darsena energetica e darsena traghetti (progetti dai quali potrebbe dipendere il futuro economico ed occupazionale della città), lo spostamento di alcuni traffici (automotive a Gioia Tauro), il trasferimento in altri scali (Piombino e Livorno) di alcune linee. E i politici che fanno? Se ne stanno in silenzio, silenzio assoluto.
Questa inerzia si scontra pesantemente con i proclami con cui compagine politiche o singole forze politiche dichiarano di stare ricercando il bene della città e del porto; fino ad oggi, infatti, non è stata mai esplicitamente indicata una strada da percorrere per raggiungere un tale obiettivo; inoltre, non ci si è mai nemmeno pronunciati contro l’inefficacia di certe scelte, accettando un fallimento quasi certo, pur di non interferire con il “pezzo grosso” di turno.
Noi di Ripartiamo dai Cittadini non abbiamo alcun interesse da tutelare nello scalo; di conseguenza, torniamo a sollecitare l’apertura di un dibattito sul presente e sul futuro di quello che rappresenta, al momento, un ambito fondamentale per lo sviluppo del territorio. Per questo, auspichiamo che anche altre forze politiche abbiano il coraggio di intervenire.
Potremmo cominciare, tanto per fare un esempio, discutendo il futuro dell’attuale terminal container, ovvero la maggiore delusione degli ultimi vent’anni. Il 31 dicembre p.v. verrà rinnovata la concessione. Ci domandiamo se sia il caso di continuare così, oppure se sia meglio affidare le banchine ed i mezzi a soggetti veramente in grado di assicurare un aumento dei traffici.
Cosa ne pensano le altre forze politiche?… e soprattutto quale scelta farà il Presidente dell’Autorità Portuale?

Vittorio Petrelli – Ripartiamo dai cittadini