“Il partito della nazione”

CIVITAVECCHIA – Si sperava in un cambiamento anche e soprattutto alla luce degli ultimi scandali che hanno colpito la politica, dove sono emerse situazioni di “zone grigie”, “rapporti anomali” tra politica e mondo economico borderline e criminale, dove l’opacità nei rapporti tra politica e mondo economico si è fatto “sistema” e si fonda sulla “partecipazione, sulla spartizione trasversale, sulla cogestione tra maggioranza e opposizione.
Una crisi che per sua natura richiederebbe un dibattito più ampio, rispetto ad un dibattito per addetti ai lavori, non a caso noi della “Civati/ Associazione è possibile” avevamo chiesto le primarie, consapevoli che la crisi, questa crisi della politica, travolta dagli scandali richieda il coinvolgimento, la partecipazione dei propri elettori.
Una crisi che per sua natura richiederebbe un dibattito più ampio, rispetto ad un dibattito per addetti ai lavori per marcare una discontinuità con il passato fatto di chiusura, arroccamento, di autoreferenzialita.
Speravamo in un cambiamento, in un “colpo d’ali” verso il cambiamento, di un confronto aperto, trasparente, fatto alla luce del sole, di scelta politiche diverse, di visione politica, di un partito diverso, profondamente diverso da quello attuale, invece niente, si va verso un congresso privo di qualsiasi contenuto politico, con un dibattito condensato in due ore, ma è normale a “loro” interessano le tessere, la conta delle tessere.
La maggioranza del Pd, la nomenclatura del Pd che negli ultimi anni ha fatto e disfatto, ha fatto una scelta politica, una scelta politica precisa che va verso il partito delle larghe intese, verso il partito della nazione, una scelta fatta da tempo, che si intravedeva già nell’azione politica del sindaco dell’ultima giunta di centrosinistra.
Tutti appassionatamente insieme, “capataz, di lobbisti, acrobati del “doppio triplo salto politico”, trasformisti di professione, vecchi arnesi della politica che da decenni imperversano nelle istituzioni, insomma “di tutto e di più”, senza nessuna distinzione, dove le differenze culturali, politiche, sono annullate, dove l’incoerenza, il trasformismo, la trasversalità diventa metodo.
Un concentrato di trasversalismo e di trasformismo, che nel passato ha segnato la storia in negativo della nostra città.
Non ci sarà più il Pd ma il partito delle larghe intese, il partito della Nazione.
Adesso qualcuno/a capirà il perché delle nostre richieste, adesso qualcuno/a capirà le nostre scelte discriminanti.
Il tempo è galantuomo.

Edmondo Cosentino – Associazione Civitavecchia è Possibile