“Il M5S fermi la deriva secessionista dell’Italia”

CIVITAVECCHIA – Una rappresentanza dell’Associazione di cultura politica Città Futura, la prof Contu, la prof Jacoponi, la Dott. Cima, ha avuto, martedì, un lungo colloquio con l’on Marta Grande, alla Camera dei Deputati. Le tre esponenti di Città Futura hanno espresso all’onorevole Grande la viva preoccupazione di numerosi cittadini riguardo l’autonomia differenziata che tre regioni del nord, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, hanno richiesto e delle Intese che si stanno firmando senza che l’opinione pubblica abbia sentore dei pericoli per l’integrità e l’unità della Repubblica, se queste intese andassero in porto.
Le tre regioni hanno richiesto una maggiore autonomia in 23 materie tra le più importanti del funzionamento dello Stato: la scuola, la sanità, l’assistenza, i trasporti, le infrastrutture, la ricerca scientifica, l’ambiente, la cultura, il lavoro, ecc e il relativo finanziamento di questi settori trattenendo l‘80% delle tasse riscosse in quel territorio.
Questo significherà la fine del servizio sanitario nazionale, la regionalizzazione della scuola italiana e dei suoi docenti, l’acquisizione da parte delle Regioni delle più importanti infrastrutture del paese , strade, autostrade, ponti, porti, la frammentazione delle politiche sull’ambiente, dei beni culturali e del lavoro. Stabilirà e sancirà la diseguaglianza di trattamento nei servizi e nei diritti dei cittadini italiani a seconda di dove essi risiedono. I servizi pubblici a cui essi avranno diritto non saranno più uguali per tutti ma dipenderanno dal “ gettito fiscale” delle regioni in cui risiedono.
In particolare le esponenti di Città Futura hanno sottolineato il pericolo di declassamento di Roma e delle sue funzioni di capitale, svuotando i ministeri, e i vari enti, di competenze, funzioni e personale. La capitale diventerebbe una scatola vuota, con personale in sovrannumero da ricollocare in chissà quale altro posto in Italia.
Un altro aspetto sottolineato nell’incontro, è il percorso di queste Intese, a tutt’oggi segrete, e nel quale il ruolo del Parlamento è mortificato. Infatti esso non potrà nè emendarle nè cambiarle. I parlamentari, rappresentanti del popolo, dovranno solo dire sì o no, nè potranno formulare indirizzi. Tutto avverrà tra i tecnici del ministero delle Politiche Regionali e i tecnici delle regioni. Un processo che si concluderà, secondo l’opinioni di Città Futura, con la secessione delle regioni ricche e la disgregazione della Repubblica.
La richiesta fatta all’onorevole Grande, che ha avuto attenzione e sensibilità al problema, è stata quella di votare no alle Intese quando arriveranno in Parlamento e convincere i parlamentari del suo partito a fare altrettanto.
Al di là della cortesia e della gentilezza, l’on Grande non ha preso impegni. Dalle sue parole abbiamo capito che tra i parlamentari del Sud del m5stelle comincia a farsi strada la consapevolezza del pericolo, ma che il partito, oltre a non avere una posizione unitaria complessiva , non metterebbe a rischio il governo per fermare questa deriva. L’on Grande pensa che al tavolo di confronto i partner di governo troveranno un compromesso. Noi speriamo, per il bene della Repubblica, che non sia al ribasso e con l’ago puntato verso nord.
Nei prossimi giorni avremo colloqui con gli esponenti istituzionali e non, di tutti gli schieramenti e chiediamo pubblicamente ai leghisti civitavecchiesi se hanno consapevolezza di quello che il loro partito sta attuando contro il centro -su, contro la città di Roma, contro tutto il paese.
Fermare questo processo secessionista non sarà facile, questo potrà avvenire solo con la mobilitazione culturale e con la presa di coscienza dei cittadini.

Città FuturaAssociazione di cultura politica