Il Comitato contro il Regionalismo Differenziato incontra il M5S

CIVITAVECCHIA – Mercoledì 6 novembre il Comitato contro il Regionalismo Differenziato ha incontrato il gruppo consiliare e un nutrito numero di militanti del Movimento Cinque Stelle.

Il comitato, che sta effettuando una serie di incontri con i vari partiti politici, ha presentato ai convenuti una serie di documenti riguardanti la richiesta di autonomia differenziata delle tre regioni del nord, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, nei quali si denuncia il pericolo per l’unità e l’indivisibilità della Repubblica, nel caso la richiesta di ulteriori forme di autonomia per queste regioni venisse accettata.

Come è noto – commentano dal Comitato – Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna hanno richiesto l’autonomia in circa 23 materie riguardanti i gangli fondamentali dello Stato: la scuola, la sanità, l’ambiente, le infrastrutture, la cultura, la previdenza, la ricerca scientifica, e, oltre alle funzioni amministrative e legislativa, hanno richiesto i relativi finanziamenti e il trattenimento del cosiddetto residuo fiscale. Ma visto che le risorse dello Stato sono sempre le stesse, la richiesta delle tre regioni di trattenere le tasse raccolte nel loro territorio, sottraendole alla fiscalità generale, va a discapito di tutti gli altri italiani e mina alla base l’idea di uguaglianza dei cittadini nel godimento dei diritti sociali e civili. I cittadini del nord ricco avranno servizi migliori degli altri che saranno costretti a servizi insufficienti e non di qualità. Il pericolo è la divisione degli italiani in cittadini di seria A e serie B. Inoltre le regioni chiedono che lo Stato ceda loro, a titolo gratuito, ponti, strade, ferrovie, acquedotti, musei, opere d’arte. Nel progetto di queste regioni la Scuola , simbolo dell’unità della nazione, e luogo dove l’uguaglianza e le pari opportunità trovano realizzazione, verrebbe regionalizzata e consegnata nelle mani di una classe politica regionale famelica di soldi, clientele e voti. La sanità pubblica, già ampiamente in mano alle regioni, verrebbe destrutturata in diversi sistemi con diversi gradi di qualità delle prestazioni a seconda del territorio dove i cittadini vivono. Tramonta la funzione dello Stato che ha il compito di distribuire le risorse e aiutare i territori che ne hanno bisogno. Il principio di solidarietà, iscritto nella nostra Costituzione, viene sostituito da un egoismo che non si cura delle conseguenze per l’intera nazione”.

“Con scarsa discontinuità con il governo gialloverde – proseguono dal Comitato – dove la ministra leghista Stefani è arrivata ad un passo dalla realizzazione di questo insano progetto, il governo giallorosso procede senza che l’opinione pubblica sappia delle intenzioni del governo e del ministro per gli affari regionali rispetto alle richieste che sono nuovamente pervenute dalle regioni. Questo il comitato di Civitavecchia ha espresso al m5stelle con la richiesta, che sarà fatta anche agli altri partiti, perché impegnino i loro parlamentari nel fermare questo scellerato progetto di ‘secessione dei ricchi’. Dal canto loro i 5stelle hanno mostrato disponibilità anche ad un lavoro comune di informazione verso la cittadinanza, per lo più ignara dei progetti che non nascono oggi ma trovano origine nella grancassa del federalismo, della devoluzione e della secessione padana e ripresa con aggressività dai governatori leghisti di Veneto e Lombardia. Verrà anche presentata una mozione che speriamo sia firmata da tutti i gruppi consiliari che hanno a cuore l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei cittadini e per i quali ‘patria e patriottismo’ non sono parole vuote di cui fregiarsi nella propaganda politica”.