I sindacati pensionati chiedono a Zingaretti la conferma di Quintavalle

CIVITAVECCHIA – Lettera aperta al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti da parte dei sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil per chiedere la conferma a capo della Asl Rmf di Giuseppe Quintavalle e dell’attuale dirigenza, sul cui operato le OO.SS esprimono un giudizio fortemente positivo. Di seguito la lettera scritta dai rispettivi segretari di categoria Eraldo Riccobello, Fiorello Cerasa e Nicola Paoli.

In questi giorni leggiamo sulla stampa notizie di possibili cambiamenti dei vertici delle ASL regionali, che possono coinvolgere anche la ASL RMF, in particolare il trasferimento del Dottor Quintavalle.
Naturalmente non spetta ai sindacati dei pensionati pronunciarsi in merito a decisioni di gestione amministrativa.
E’ nota però la particolare attenzione che da sempre rivolgiamo alla questione sanitaria, soprattutto in un territorio come il nostro, con un’utenza più anziana rispetto ad altri.
Vogliamo perciò esprimere alcune valutazioni dettate dall’esperienza di questi anni.
Sappiamo tutti che la ASL RMF è un territorio anomalo e complesso, gravato da annosi problemi, da una storia fatta di instabilità dirigenziale, di pesanti tagli delle risorse finanziarie e umane, di deficit programmatorio, di sostanziale degrado dei servizi.
Ci sembra che da alcuni anni, per una serie di fattori, sia in atto una nuova tendenza positiva: una Regione meno distratta, più pronta a cogliere i bisogni del territorio; una dirigenza interessata ad uscire dall’emergenza cronica per recuperare dei criteri di programmazione; una serie di investimenti che gradualmente portano ad un miglioramento delle strutture e delle prestazioni; una disponibilità al confronto con gli attori istituzionali e sociali del territorio per rendere più comprensibili e condivise le linee di intervento.
Nei nostri rapporti con questa dirigenza, regolati anche da un protocollo di intesa, abbiamo sempre indicato le nostre priorità: andare oltre la necessaria modernizzazione delle strutture ospedaliere, creare una rete di presidi territoriali per avvicinare la sanità agli utenti, puntare ad una drastica riduzione delle liste di attesa.
Abbiamo cominciato a vedere dei risultati: il potenziamento in corso del San Paolo, la faticosa salvaguardia dell’ Ospedale di Bracciano, la messa in funzione delle prime strutture della Casa della Salute di Ladispoli, l’ampliamento delle strutture di laboratorio e diagnostiche, una graduale, anche se ancora troppo lenta, riduzione delle liste di attesa, l’attivazione dell’Osservatorio Alzheimer e dell’ Osservatorio Autismo.
Altri sono i lavori in corso e i progetti in campo.
Siamo nel mezzo di un faticoso recupero, consapevoli che per raggiungere un soddisfacente standard dei servizi occorrono ancora molti sforzi, tenendo presenti anche le difficoltà della finanza pubblica.
Noi continuiamo ad essere intransigenti nel nostro ruolo di interlocutori, critici quando le cose non vanno, tenaci nel sollecitare le richieste ancora inevase.
Siamo però in presenza di un progetto, di una direzione stabile, di un disegno coerente di interventi, che vanno assolutamente salvaguardati per impedire che si cada nell’incuria e nella marginalità del passato.
Siamo convinti che nelle sue valutazioni la Regione consideri, come noi, questi aspetti essenziali.