“I creditori di Hcs non credono che i 5 Stelle siano in grado di gestire la situazione”

CIVITAVECCHIA – La Giunta Tidei aveva avviato un percorso – articolato e complesso – da sviluppare in 36 mesi per rimettere in sesto la HCS srl, dopo il disastro combinato dalla Giunta Precedente ed in particolare dall’Assessore Monti (oggi strettissimo alleato dei 5 stelle).
Tra i risultati più importanti:
Sul riequilibrio della gestione attraverso:
• incremento dei ricavi:
1. revisione dei contratti (incremento contratto rifiuti, verde, ecc.)
2. affidamento i nuovi servizi (assistenza tecnica riscossione TARES, segnaletica stradale);
3. definizione nuovi affidamenti (raccolta porta a porta – delibera prevedeva inizio il 1.1.2014; gestione centro di valorizzazione frazioni raccolta differenziata su terreno Braccianese Claudia, conferito con delibera di conferimento patrimonio per 34 milioni di euro);
• Contenimento dei costi:
1. Cassa integrazione temporanea solo per alcuni, per 8-12 mesi massimo (2-3 si erano fatti);
2. licenziamento dei dirigenti super pagati (400.000 euro in due) e inutili;
3. dolorosa interruzione (mancato rinnovo) dei contratti a tempo determinato;
4. pre-pensionamenti (che determinano risparmio non aumento dei costi … se società non paga più stipendi !!!) Sui 23 prepensionamenti = 0 zero contenziosi.
Per il debito: accordo di ristrutturazione accettato da tutti i creditori (mai nessun decreto ingiuntivo o atto di pignoramento)
I creditori erano convinti dalla affidabilità del piano e dalla credibilità del Sindaco.
Purtroppo un difetto di comunicazione tra Liquidatori e Giudici non ha permesso l’omologazione del Piano.
Oggi non ci crede più nessuno !!! Neanche si è arrivati davanti al Giudice, neanche si è chiesto ai creditori di aderire ad un piano che già quelli, ritenendo non affidabile l’interlocutore hanno pignorato i conti.
La mancata omologa era stata superata con accordo stragiudiziale definito con tutti i creditori (I rata il 15 dicembre 2013) il Piano era finanziato con i 7 milioni di euro (dei 9,3 in cassa) e sarebbero stati trasferiti alla società nell’Assemblea del 25 novembre 2013 (ore 16.00) … sappiamo come è andata a finire.
Anche la questione Tribunale era quindi risolta

Sulla parte di ricostituzione del capitale sociale
La Giunta Tidei aveva deliberato la fusione per incorporazione con C.I.
Si sarebbe ricostituito il capitale.
Si sarebbe usciti dalla Liquidazione con una società in equilibrio economico e patrimoniale.
I 5 stelle dicono che la fusione è vietata dalla legge. Ma la Legge che la vieta, dopo un anno non si è ancora trovata. Poi si smentiscono e dicono che non è vietata dalla Legge ma che la fusione metterebbe a rischio il patrimonio. Intanto Edison fa azione revocatorio del conferimento del patrimonio a C.I. e pignorerà anche il patrimonio, chiedendo che sia venduto all’asta … così non è a rischio ???
Conclusione
Dopo 12 mesi dell’avvio del piano (dicembre 2013) si sarebbe ottenuto:
1) mantenimento di tutti i posti di lavoro con ricollocazione dei residui esuberi (39 persone, al netto dei pensionamenti ulteriori 30, oggi fermi) nei nuovi servizi. Ed in particolare:
• 5 dipendenti nel servizio di segnaletica stradale;
• 8 nella gestione del centro di valorizzazione delle frazioni della raccolta differenziata;
• 26 nel servizio di raccolta porta a porta.
Nessuno avrebbe perso il posto a nessuno sarebbe stato ridotto lo stipendio (se non per il periodo limitato a pochi mesi della cassa integrazione).
2) la società avrebbe avuto un patrimonio ed un capitale positivo (rapporto con creditori e banche diverso);
3) sarebbe chiusa la parte giudiziale presso i Tribunali con il soddisfacimento di tutti i creditori.

Al contrario i 5 Stelle hanno imboccato strada opposta
a) hanno ridotto i ricavi (tolto servizio di assistenza tecnica per la riscossione TARES, ridotto i contratti di scuolabus, igiene urbana, ecc.) – 1.000.000 di euro di ricavi;
b) hanno aumentato i costi di produzione per milioni di euro (bloccato il piano di pensionamento, trattengono al lavoro personale che ha superato limiti di età, accumulano cause, pignoramenti, interessi e sanzioni per mancati pagamenti, ecc.);
c) non hanno risolto in alcun modo la patrimonializzazione (capitale sociale rimane negativo) delle società e il rapporto con creditori, che addirittura iniziano con i pignoramenti.

La strada opposta a quello che si dovrebbe fare e che era stato fatto. Andava solo completato.

Pietro Tidei – Consigliere comunale