Gismondi: “Gravissimo che il Comune continui ad escludere la Cna dai tavoli di confronto”

CIVITAVECCHIA – “Apprendiamo dalla stampa che il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, incontrerà oggi i vertici di Confcommercio per affrontare temi di particolare rilievo in materia di commercio e turismo e che dall’esito della discussione dipenderanno le scelte dell’Amministrazione per il futuro di settori vitali nell’economia del nostro territorio. E’ un fatto gravissimo che il Comune continui a tenere la CNA lontana dai tavoli di confronto, ignorando, o facendo finta di ignorare, che la nostra Associazione rappresenta una parte importante del mondo delle imprese”. Sono duri i toni della dichiarazione di Alessio Gismondi, presidente della CNA di Civitavecchia.

“L’estate scorsa, subito dopo il suo insediamento, il sindaco convocò un incontro con l’Enel sull’uscita dal carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord. In quell’occasione – ricorda Gismondi – furono convocate tutte le parti sociali, ma ci si dimenticò della CNA. In Comune si giustificarono, allora, dicendo che si era trattato di una svista. La spiegazione non ci sembrò convincente, ma ne prendemmo atto. E comunque finora non abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad altri incontri. Adesso vediamo a sapere che sul progetto del Welcome Center a Fiumaretta, sulla gestione dei crocieristi e su altri temi che da tempo sono all’attenzione degli imprenditori di Civitavecchia, il Comune si confronterà con una sola Associazione”.

“Dobbiamo concludere che c’è la precisa volontà di escludere la CNA da qualsiasi tavolo? E’ inaccettabile che si tengano fuori la porta centinaia di imprese: parliamo di quel tessuto di attività artigiane, commerciali e della filiera del turismo che operano nella nostra città e creano ricchezza, cercando, con grande fatica, di reagire a mille difficoltà. Tutte queste imprese, che abbiamo l’onore di rappresentare, devono poter dire la loro sulla direzione da prendere per la crescita di Civitavecchia. Ecco perché – conclude Gismondi – non abbiamo alcuna intenzione di subire discriminazioni e pretendiamo il riconoscimento del nostro ruolo di rappresentanza. Per costruire il futuro, c’è bisogno di un bel gioco di squadra, non di decisioni prese a tavolino da pochi”.