Emiliano Minnucci in poll position per entrare alla Camera

ANGUILLARA – Le elezioni europee del prossimo 25 Maggio potrebbero avere un importante riflesso anche per il territorio a Nord della Capitale. Emiliano Minnucci, personalità attiva e conosciuta da sempre per il suo impegno politica a livello locale e provinciale, diventerà infatti deputato qualora Enrico Gasbarra venisse eletto al Parlamento europeo, essendo al momento il primo dei non eletti nelle liste Pd alla Camera.
Minnucci vanta sicuramente un curriculum di tutto rispetto: basti ricordare il suo incarico di sindaco ad Anguillara Sabazia nel 2004, la sua elezione nel comitato regionale del Pd nel 2007, il ruolo di consigliere provinciale nel 2008 e, da ultimo, la sua carica di capogruppo del Pd a Palazzo Valentini.
Abbiamo deciso di incontrarlo per comprendere quanto sia veramente possibile, ma soprattutto utile al nostro territorio, un suo ingresso nell’aula di Montecitorio.

Primo dei non eletti alla camera dei deputati. Come ha vissuto la candidatura di Enrico Gasbarra a parlamentare europeo?

Sicuramente come una speranza che torna ad affacciarsi vivida e concreta. La candidatura di Enrico Gasbarra, fino all’ultimo travagliata, è in sé una bella notizia: è uno dei dirigenti e degli amministratori più in gamba che il PD può mettere a disposizione del Paese. Ha fatto benissimo sia da vicesindaco di Roma, sia da Presidente della Provincia. Con lui mandiamo in Europa un “pezzo da novanta”, in grado di operare in modo incisivo e concreto. Poi, ovviamente, la sua elezione apre la porta ad un’esperienza che per me sarebbe il coronamento di un intero percorso che parte da molto lontano; sarebbe quindi una grossa soddisfazione personale, ma credo che rappresenterebbe anche un motivo di orgoglio ed una concreta opportunità per il nostro territorio. Insomma, diciamo che a Montecitorio non andrei da solo, ma con il bagaglio umano e culturale della terra dove sono nato e cresciuto.

Un sogno per l’Europa. Un sogno per ogni cittadino. E la tua Europa da sogno?

L’Europa conta sempre di più nella vita di tutti noi. Lo sperimentiamo quotidianamente. Basti pensare che l’ottanta per cento delle decisioni sulla politica economica vengono direttamente da Bruxelles. Sono finiti i tempi in cui le elezioni europee non contavano niente. Noi del Partito democratico, aderente al Partito del Socialismo Europeo, riteniamo che l’Europa unità sia stata la più importante conquista del secolo scorso. Grazie alla fratellanza tra i paesi europei, gli stessi che avevano scatenati ben due guerre mondiali e provocato decine di milioni di morti, da 60 anni nel vecchio continente regna la Pace. Non possiamo mai dimenticarlo. Detto questo, l’Europa così come è stata governata dalla Destra economica e politica in questi ultimi dieci anni, non piace a noi come non piace alla maggioranza dei cittadini. Le politiche di tagli agli investimenti, di austerità, di stretta del credito, ecc… non solo non hanno prodotto alcuna ripresa economica, ma anzi hanno aggravato la crisi, gettando nella disperazione intere Nazioni (la Grecia in primis) e generando 27 milioni di disoccupati. Bisogna cambiare sul serio ed in fretta. C’è poco tempo, anche perché l’esasperazione sociale può ingrossare le fila dei partiti o movimenti che insieme all’acqua sporca delle politiche sbagliate, vorrebbero buttare via anche il bambino dell’Unione europea. Sarebbe quest’ultimo un suicidio collettivo e chi lo propugna è un irresponsabile che gioca col fuoco. Ecco, dunque, la nostra sfida: contro la destra dell’Austerità e del rigore finanziario insensato; e contro i populisti di ogni provenienza, che vogliono distruggere l’Europa. Noi vogliamo un’Europa forte ma diversa da oggi. Un grande piano di investimenti europei in infrastrutture materiali ed immateriali; un allentamento dei vincoli alle spese utili da parte dei governi nazionali; un “piano giovani” per aiutare un’intera generazione ad uscire dal precariato e dalla disoccupazione. Quindi, l’Europa della crescita e del lavoro. Sono questi gli obiettivi da perseguire, come in Italia sta già facendo il Governo di Matteo Renzi. Queste europee misureranno anche l’appoggio ad un governo riformatore nel vero senso della parola, con un risvolto di livello nazionale da non tralasciare. La stessa presenza di cinque donne capolista, candidate alle europee, è simbolo di un paese e della voglia di chi ne tiene le redini, di guardare oltre.

Se l’elezione a parlamentare europeo di Enrico Gasbarra, candidato per il PSE, andasse a buon fine, come molti si augurano, quali sono le tue prerogative da neodeputato?

Penso sia significativo per una realtà come Anguillara, ma in generale per il nostro territorio, avere una figura di collegamento e di fiducia a livello parlamentare. Personalmente mi occuperò dei disagi e delle criticità dei comuni intorno alle grandi aree metropolitane, garantendo loro più risorse e più autonomia amministrativa e burocratica. Ribadisco il mio pieno appoggio ad Enrico Gasbarra, proprio per il suo impegno, dedizione e conoscenza delle problematiche che ogni giorno si vivono nelle aree più periferiche. Vorrei comunque augurare un buon risultato a Roberto Gualtieri, a mio parere figura assai meritevole e competente che gode di grande prestigio nel PSE, come europarlamentare uscente.