Confcommercio: un Tavolo di confronto tra banche e imprese per ricostruire la fiducia

CIVITAVECCHIA – Un impatto negativo sull’economia italiana e cittadina, oltre alla contrazione dei consumi con la relativa crisi, lo ha avuto certamente la caduta del credito. A rilevarlo è la Confcommercio, i cui studi hanno evidenziato come, negli ultimi 5 anni, si sia ridotto del 7% (contro una crescita dell’8,5% in Francia e del 6,4% in Germania). Quello concesso alle banche alle imprese, in particolare è passato da 893 a 776 miliardi.
A pagarne il prezzo – sottolinea il Commissario di Confcommercio Civitavecchia, Tullio Nunzi – sono senza sorprese le pmi obbligate a pagare un interesse medio del 9,22 (in alcune regioni il 12) sullo scoperto di conto contro il 2,09 delle grandi imprese; un rischio micidiale per la tenuta dei conti delle piccole attività produttive, che in Italia e a Civitavecchia, valgono quasi il 50% dell’occupazione il 30%del valore aggiunto totale. A ciò si aggiunga che sono meno a rischio delle grandi imprese, visto che hanno un rapporto tra prestiti e crediti inesigibili oggi inferiore a quello totale delle società non finanziarie. Un tema che a Civitavecchia la politica non ha mai preso in considerazione, per tante ragioni, ma è necessario che si discuta di questo vista la fame di credito, per cui banche e imprese debbono collaborare di più per la crescita della nostra città”.
Nunzi ricorda che Confcommercio sta avviando a sensibilizzare le imprese per renderle bancabili attraverso i confidi, “ma bisogna fare in modo – rimarca – per rimediare al ritiro delle banche dai territori, che gli istituti di credito facciano ricorso al know how delle associazioni del territorio di Confcommercio”.
La proposta è pertanto quella di un tavolo di confronto permanente “per ricostruire un rapporto di fiducia tra banche (quelle attente al territorio) e imprese è determinante per risollevare il nostro territorio, da una crisi decennale”.