Referendum storico: l’Irlanda legalizza il matrimonio gay

L’Irlanda allarga il riconoscimento dei matrimoni gay: mentre prima di oggi un gay veniva considerato sposato solo se il suo matrimonio era riconosciuto nel suo Paese di origine, ora il riconoscimento sarà automatico. Secondo le prime notizie, il fronte del “sì” si è attestato attorno al 62,11%, contro il 37.89 dei “no”. Un risultato considerevole per un Paese a stragrande maggioranza cattolica e sino ad oggi ancora piuttosto timido sui temi etici, come dimostrato anche dalla legge sull’aborto del 2013, che ha concesso una parziale apertura sul tema ma solo a condizione che si tratti di una gravidanza a rischio.I diritti umani sono al cuore di Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che con l’occasione di questo referendum storico, lancia un appello a “tutti perché si uniscano nel rifiuto dell’omofobia”. Si tratta di un passo avanti di notevole portata globale che dovrebbe costituire un riferimento da prendere immediatamente in considerazione anche da parte del legislatore del governo nazionale che non deve più perdere tempo per il riconoscimento definitivo della parità di diritti tra coppie di qualsiasi genere esse siano. Sono 21 i Paesi nel mondo nei quali è possibile il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Si tratta di Olanda, Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Finlandia, Portogallo, Islanda, Danimarca, Francia, Regno Unito, Lussemburgo, Canada, Stati Uniti, Argentina, Brasile, Uruguay, Sudafrica e Nuova Zelanda. L’ultimo a riconoscerlo, e il 13esimo in Europa, è stata lo scorso marzo la Slovenia. Inoltre in Israele, ad Aruba, Curacao e in Sint Maarten, pur non essendo consentito alle persone aventi lo stesso sesso di accedere all’istituto del matrimonio, vengono registrati i matrimoni fra persone dello stesso sesso celebrati altrove. In altri Paesi, infine, si può accedere a unioni civili, come in Svizzera. Dei 28 paesi della Ue solo nove, Italia, Grecia, Cipro, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania, non prevedono nessun tipo di tutela per le coppie omosessuali.