Hebron, bambino palestinese di 5 anni arrestato per una pietra lanciata ai coloni

Polemiche in Israele dopo che il gruppo pacifista B’Tselem ha diffuso il in tv il video dell’arresto di un bambino palestinese di 5 anni, colpevole di aver tirato una pietra contro un’auto di coloni ebrei a Hebron. Il video mostra Wadi Maswadeh nei pressi del checkpoint Abed, vicino alla Tomba dei Patriarchi: il bambino è terrorizzato e in lacrime mentre viene caricato su una jeep da 7 soldati dello Stato ebraico.

Il bambino è stato fermato per oltre un’ora, condotto a casa e trattenuto per un’altra mezz’ora insieme al padre, bendato e ammanettato dai soldati davanti al figlio. Padre e figlio sono stati poi consegnati alla polizia palestinese, che li ha interrogati e rilasciati.

In un comunicato, l’esercito sostiene che il bambino è stato solo «accompagnato» e che negli ultimi mesi 150 israeliani sono stati colpiti da lanci di pietre in Cisgiordania. B’Tselem (il Centro israeliano di informazione sui diritti umani nei Territori Occupati) replica che la presa in custodia del bambino è illegale perché l’età della responsabilità penale in Israele e nei territori che occupa dal 1967 – formalmente autonomi dagli accordi Oslo degli anni ’90 ma da allora sempre più colonizzati – è di 12 anni. «Il lancio di pietre contro palestinesi è frequente anche da parte di bambini israeliani – aggiunge l’organizzazione – ma non vengono mai fermati».