Cern conferma, particella scoperta è Bosone Higgs

La particella scoperta scorso luglio 2012 al Cern di Ginevra e’ davvero il bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio” teorizzata nel 1964.

La conferma definitiva arriva dai fisici del Cern a La Thuile in Valle d’Aosta, alla conferenza internazionale di Moriond dove sono state presentate le ultime analisi dei dati raccolti dagli esperimenti di LHC, ATLAS e CMS. Anche se i fisici erano sicuri al 99 per cento che la particella scoperta il luglio scorso era il bosone di Higgs, ora ne sono convinti al 100 per cento.

In questi mesi gli scienziati hanno continuato ad analizzarne nel dettaglio le caratteristiche della particella, in particolare hanno definito in maniera piu’ precisa i decadimenti di questa nuova particella in altre particelle. Per un quadro piu’ dettagliato bisognerà però  aspettare il prossimo luglio.
Oltre a determinare la massa delle particelle, il bosone di Higgspotrebbe aver dato il primo impulso all’espansione dell’universo. Lo indicano i dati preliminari presentati dai fisici del Cern riuniti in un convegno a La Thile. I dati riguardano una proprieta’ chiamata spin e che puo’ essere visualizzata come il senso di rotazione di una particella e indicano che lo spin del bosone di Higgssarebbe uguale a zero, proprio come prevede la teoria di riferimento della fisica, chiamata Modello Standard.

I dati presentati oggi a La Thuile sono sufficienti a dire che la particella scoperta nel 2012 al Cern di Ginevra sia proprio il bosone di Higgs e adesso la sfida e’ conoscere piu’ da vicino questa particella prevista dai fisici teorici quasi 50 anni fa. ”Comincia una lunga avventura, all’insegna di una grande collaborazione nella ricerca tra fisici e astrofisici”, ha detto uno dei protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, Guido Tonelli, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e fino al 2011 a capo dell’esperimento Cms. La nuova sfida e’ infatti di capire il ruolo che il bosone di Higgs possa aver giocato nei primi istanti di vista dell’universo, ad esempio dando il via al processo di espansione ancora in atto.

”Abbiamo un primo identikit della particella scoperto nel luglio scorso, con dati importanti che nell’identikit di una persona potrebbero corrispondere ad altezza, colore degli occhi e perfino qualche segno particolare. Non e’ ancora un identikit definitivo in quanto i dati completi saranno presentati in estate, ma sufficiente per dire che sia ‘lui”’, ha spiegato Tonelli. ”Abbiamo capito il meccanismo con il quale le particelle acquistano la massa e adesso il nuovo passo e’ studiare il ruolo che il bosone di Higgs potrebbe aver avuto nei primi istanti dell’universo”.