Greenpeace nei supermercati italiani per difendere la Grande Foresta del Nord

ROMA – Questa mattina i volontari di Greenpeace hanno effettuato attività di sensibilizzazione creativa nei supermercati di 23 città italiane, per informare i cittadini sui pericoli che corre la Grande Foresta del Nord, ovvero l’ecosistema forestale boreale, a causa della produzione di articoli di carta usa e getta come i fazzoletti.
I volontari dell’organizzazione ambientalista hanno lasciato tra gli scaffali dei supermercati dei cartoncini con la scritta “TEMPO – Non gettare via le foreste”, per chiedere al marchio di tissue – ovvero di articoli come fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli – e alla sua casa madre, la multinazionale svedese Essity, di eliminare dalla propria filiera i fornitori coinvolti nella distruzione di aree importanti della Grande Foresta del Nord in Svezia, Finlandia e Russia.
«Chiediamo a Essity di rivedere la propria politica di approvvigionamento, in modo da contribuire alla protezione della foresta Boreale e dei diritti delle Popolazioni Indigene che la abitano», afferma Martina Borghi, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia. «L’azienda deve aumentare l’uso di fibre riciclate nella sua produzione di fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli e comunque non deve usare mai fibre provenienti da foreste ad Alto Valore di Conservazione».
A Roma i volontari hanno inoltre allestito un punto informativo presso il parco Shuster di fronte la basilica San Paolo con suggerimenti su quanto ognuno di noi può fare ogni giorno, in concreto, per difendere foreste così importanti per il clima e la biodiversità del Pianeta.
«È importante innanzi tutto prendere coscienza dell’origine delle materie prime dei prodotti tissue che acquistiamo», continua Borghi. «Scegliere prodotti di carta 100 percento riciclata post consumo e non sbiancata è già un ottimo passo in avanti. Inoltre, quando è possibile, è meglio utilizzare prodotti durevoli come tovaglioli e canovacci di stoffa, invece che prodotti monouso», conclude Borghi.

Nel merito si registra la presa di posizione della catena Essity, che desidera sottolineare il proprio lavoro per promuovere una gestione sostenibile delle foreste.
Il 100% delle fibre utilizzate è controllato e certificato FSC – Forest Stewardship Council, organismo di certificazione internazionale indipendente- in questo modo vi è la garanzia che le fibre provengano da aree forestali gestite in maniera responsabile e produttiva. Come Greenpeace, Essity riconosce l’importanza che la certificazione FSC continui a mantenere gli standard per poter rispondere adeguatamente alle sfide della crescita del sistema globale. Le nostre politiche di approvvigionamento di fibre sono state ripetutamente analizzate da istituzioni e altre organizzazioni, quali WWF e CDP, con riscontri positivi. Essity è impegnata in un dialogo con Greenpeace per quanto riguarda gli sviluppi della gestione responsabile delle foreste e i criteri di inserimento dei “Paesaggi Forestali Intatti” nella certificazione FSC. Essity e Greenpeace stanno partecipando attivamente alla conversazione su questo tema, prendendo parte ai recenti incontri a Stoccolma e durante l’Assemblea Generale della FSC a Vancouver, Canada (8 e 13 ottobre). Inoltre nei prossimi giorni si terrà un ulteriore riunione a Stoccolma”.