“Anche i gay possono adottare un figlio:” sentenza storica dalla Cassazione

“Un minore può crescere in modo equilibrato anche in una famiglia gay”. Questa la sentenza storica emessa dalla prima sezione civile dalla Corte di Cassazione di Brescia, presieduta da Maria Gabriella Luccioli, in merito all’affidamento di un figlio ad una madre attualmente convivente con un’altra donna. Così esprimendosi, la Cassazione ha respinto il ricorso di un immigrato mussulmano, padre del bambino in questione, contro la Corte di Appello bresciana che il 26 luglio 2011 aveva decretato l’affidamento esclusivo alla sua ex compagna, bollando inoltre come “mero pregiudizio l’opinione che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale” e sottolineando invece come la dannosità del contesto famigliare trascenda l’orientamento sessuale dei componenti della famiglia stessa. Sebbene infatti l’uomo ritenesse dannoso che il figlio crescesse con due mamme, la Suprema Corte gli ha fatto presente che era stata invece proprio la condotta violenta dell’uomo nei confronti della compagna della sua ex, ad essere dannosa per l’equilibrio del bambino. Una sentenza che farà giurisdizione aprendo forse lw porte ai figli nelle coppie gay italiane. Ricordiamo che nel 2010 i figli di genitori omosessuali erano già oltre centomila anche se per lo Stato non esistono. Le famiglie arcobaleno, così si chiamano, sono migliaia e quando la società produce un fenomeno con numeri tanto elevati, bisognerebbe cominciare ad aprire gli occhi, mentre in Italia l’omogenitorialità viene ignorata. Proprio per questo la sentenza della Cassazione di Brescia sta facendo tanto discutere: ha iniettato una buona ose di fiducia e speranza per chi è a favore e ha dato una mazzata tra capo e collo a chi è contrario. Per il senatore del Pd Ignazio Marino, “la Corte ha sancito un principio di civiltà: la capacità di crescere un figlio non è prerogativa esclusiva della coppia eterosessuale, ma riguarda anche le coppie omosessuali e i single, l’importante è che l’adozione venga disposta nell’esclusivo interesse del minore”. Soddisfatta la parlamentare Paola Concia: “La Cassazione afferma che non ci sono certezze scientifiche a questi preconcetti – dichiara all’Adnkronos – In realtà, ci sono tanti studi provenienti anche da Oltreoceano che dimostrano come l’orientamento sessuale all’interno di una coppia non condiziona in alcun modo la crescita di un bambino che ha necessità di amore e affetto”. Sempre l’Adnkronos comunica le impressioni di Alessandro Cecchi Paone: “Questo è un nuovo segnale straordinario. Gli ‘ermellini’ di recente avevano già aperto al riconoscimento delle convivenze omosessuali: a questo punto restano indietro solo due attori della società: la solita Chiesa cattolica che fa muro, e le forze politiche”. Dello stesso parere anche Giancarlo Galan, esponente Pdl: “E’ un passo avanti, lo Stato laico deve ascoltare i cittadini, nessun altro”. Soddisfazione e giubilo naturalmente per le associazioni GLBT italiane. “Ancora una volta, un tribunale italiano dà ragione alla famiglia composta da persone dello stesso sesso – dichiara Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay – è l’amore che cresce un figlio o una figlia, non l’orientamento sessuale dei genitori. Quello di oggi è un pronunciamento istituzionale storico, i partiti politici prendano finalmente atto di questa sentenza e adeguino i loro programmi e le loro prospettive ad una realtà che orami non può essere lasciata senza tutele e normative”. “La sentenza storica non potrà essere ignorata o mistificata – commenta Andrea Maccarrone, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli – e seppellisce in un colpo solo l’ignoranza della politica d’accatto che ripete strumentalmente falsità sulle famiglie omogenitoriali”.
Ma se per molti questa è una sentenza storica senza precedenti in Italia che indica come stiamo crescendo, finalmente anche noi, in materia di diritti civili ed uguaglianza, per molti altri è un attentato al concetto di famiglia e alla civiltà stessa. L’indignazione si solleva principalmente dall’ambiente cattolico e dall’area destra della politica italiana. “Al di là del parere contrario della Chiesa, la Cassazione va contro natura perché è la natura stessa che richiede che un bambino viva con un padre e una madre – dichiara Don Antonio Mazzi all’Adnkronos – ci sono secoli di natura che dicono che un bambino deve stare con un uomo e una donna. Dunque stiamo parlando di ovvie situazioni di natura”. “Quanto affermato dalla Cassazione rappresenta un precedente molto pericoloso – dichiara Maurizio Gasparri – si tratta di una sentenza molto grave ed useremo tutti gli strumenti parlamentari consentiti per tutelare il nostro ordinamento, difendere la famiglia e vigilare sul benessere dei nostri figli”. Contrario anche Massimo Polledri, esponente cattolico della Lega Nord, secondo il quale la sentenza è “un anticipo del governo Bersani”. “Famiglia sotto assedio – così titola l’articolo relativo al fatto di cronaca in questione l’Avvenire – una scelta a favore del male minore e non una sentenza ideologica che ‘apre’ alla possibilità di adozione da parte delle coppie gay anche perché i giudici, forse per evitare che le loro parole si trasformassero, come si dice, in ‘giurisprudenza’, si sono limitati a un accenno fuggevole in riferimento al caso specifico e non teorizzano in alcun modo la necessità di legiferare a favore dell’adozione da parte delle coppie omosessuali”.

Francesca Ivol