“Troppi gli interpreti della politica ladispolana da rottamare”

astolfiLADISPOLI – A metà novembre si svolgerà il congresso del Pd di Ladispoli che dovrà eleggere il nuovo segretario. Questo congresso si inserisce in un momento politico nazionale molto delicato. Berlusconi ha dimostrato agli italiani la incapacità a governare, il Pd deve prepararsi a nuove elezioni che si svolgeranno probabilmente a primavera. Ma in che stato è oggi il Pd?  Bersani, nonostante il suo sforzo meritevole a mettere al centro della vita politica l’iniziativa del Partito, non riesce a sfondare nella fiducia degli Italiani, perlomeno questo dicono i sondaggi.  Il circolo Pd di Ladispoli non ha brillato nell’iniziativa politica, non è stata la fucina di idee e progetti al servizio dell’Amministrazione, come dovrebbe essere. Spesso è stato assente nei grandi tempi della città. Mi viene pensato a questa estate quando c’ è stato un duro attacco da parte della destra, quella  sfascista , colpendo al cuore l’economia turistica di Ladispoli, facendo una propaganda dissennata sull’inquinamento del mare dovut, secondo loro, al malfunzionamento del depuratore. Cosa dimostratesi non vera, con tanto di attestazioni da parte delle autorità competenti al controllo.  Ritengo che il Pd, con lo spirito in cui è nato, non si sia mai realizzato, non pienamente a livello nazionale, ma per niente nel nostro circolo. A Ladispoli il Pd si è ridotto a un accordo tra forze politiche di diverse estrazioni con l’intento  di governare la città. Ma questo non era lo spirito originario del Pd. Troppi gli interpreti della politica ladispolana che sono da rottamare. Credo che Ladispoli detenga il primato in Italia (esagero?) di un gruppo di potere che è sempre lo stesso da decine di anni. Non si può fare un partito nuovo con gente ormai troppo legata al passato. Queste sono le ragioni di fondo che hanno immobilizzato il partito, nato con grande speranze. Tutto questo si riflette anche sulla vita amministrativa del palazzetto Comunale, visto che governa il centrosinistra, con una presenza nettamente maggioritaria del Pd nel Consiglio Comunale. In questi giorni si sta svolgendo la verifica amministrativa di metà mandato. Speravo in una discussione ampia e franca, dove si parlasse del modo come la coalizione si fosse confrontata in questi anni. Eppure problemi di rapporti tra le forze politiche ci sono, un certo scollamento si è verificato. Non basta parlare nei corridoi. In questi anni spesso non c’è stata collegialità nelle decisioni da prendere. Spesso le decisioni sono state prese da pochi soggetti senza una vera discussione. Quante volte si è riunito il gruppo Pd? Quante volte il direttivo Pd sui problemi amministrativi? Quante volte si è riunita la maggioranza? Poche volte.  Speravo che si analizzasse quello che è stato fatto, come fosse stato fatto, quello che si dovrebbe fare fino a fine mandato e con chi. Niente di tutto questo. Si prosegue stancamente per approdare a nulla di fatto, tutto come prima. L’ amministrazione ha lavorato bene in alcuni settori, meno bene in altri, penso ai ritardi sull’ igiene urbana, sulla raccolta differenziata, sulle energie alternative, sulla protezione dell’ambiente. Sull’ erosione della costa abbiamo fatto degli interventi significativi, ma senza un progetto complessivo , gli interventi si ridurranno a provocare uno spostamento dell’erosione. I presupposti per intervenire in questi settori ci sono, si può recuperare, anche se le difficoltà economiche in cui verseranno i Comuni, per i tagli del Governo, renderanno il percorso difficile. Il centrosinistra deve governare anche per il prossimo mandato e lo può fare riconfermando il Sindaco Paliotta, ma a una condizione: Paliotta deve avere il coraggio di essere il fautore di un grande rinnovamento, con il contributo delle forze della coalizione, promuovere l’ ingresso nella vita politico- amministrativa di energie nuove e  soprattutto tenendo conto anche dell’ età anagrafica,Nuove forze, di spessore umano, preparate, oneste, privi di conflitto di interessi, che portino nuova vitalità, fantasia, rappresentanti di quella maggioranza silenziosa che ha voltato le spalle alla politica perché “tanto non cambia niente”. Nuove forze che nascano dalla società civile e non siano scelte dall’alto, cloni delle vecchie generazioni, affidabili per le  vecchie gerarchie politiche. Nuove forze che preparino un progetto credibile per Ladispoli, che non sia solo basato sul consumo del territorio, ma guardi ad un vivere a misura di donne e di uomini, per il rispetto dell’ ambiente, della legalità che non si soffermi solo al problema della sicurezza , bandiera (ammainata) della propaganda di destra, ma si preoccupi del rispetto delle regole e della legge da parte di tutti, iniziando dalle classi dirigenti che dovrebbero dare il buon esempio. Nuove forze che accendano i riflettori sulle situazioni di degrado e di abbandono e su alcuni strati sociali più deboli che fanno fatica ad andare avanti. Io spero che tutto questo si possa fare insieme al Sindaco Paliotta, è la condizione per non dare Ladispoli in mano alla destra, altrimenti è obbligatorio per tutti noi, ricercare altre strade.

Massimo Astolfi – Consigliere Comunale Pd