Sel: “L’insediamento turistico-ricettivo a Fiumaretta? Una colata di cemento”.

CIVITAVECCHIA – “L’insediamento turistico-ricettivo a Fiumaretta? Una colata di cemento”. Sinistra Ecologia e Libertà stronca così il piano varato ieri dall’Amministrazione comunale e perno centrale dell’operazione di vendita del patrimonio immobiliare attraverso cui ottenere quella liquidità necessaria al Piano di rientro presentato da Palazzo del Pincio alla Corte dei Conti. La relativa variante urbanistica è stata infatti approvata durante il Consiglio comunale di ieri durante il quale tuttavia, evidenziano da Sel, “la granitica compagine politica pentastellata civitavecchiese, che proprio sullo sviluppo urbanistico sregolato ha basato le proprie fortune, ha cominciato a presentare pesanti crepe”.
“Il caso in questione – afferma il Coordinatore Pier Franco Peris – seppure grave, non è che l’esempio marginale, di una gestione complessiva del territorio che, ancora una volta, è completamente subalterna agli interessi economici e di rendita, che tanti danni ha già prodotto nella nostra città. Un progetto folle, senza una logica di pianificazione urbanistica, approvato non rispettando i vincoli esistenti e senza seguire le procedure necessarie per legittimare l’approvazione di una nuova variante urbanistica, sottraendo con il cambio di destinazione d’uso approvato, un’area a servizio dell’ambito portuale che il vigente Piano Regolatore destinava a zona industriale. L’Assessore Pantanelli e il Sindaco Cozzolino hanno disatteso il loro programma urbanistico presentato per le amministrative del 2014, che sosteneva una serie di cose nuove da fare e citando il testo… ‘L’urbanistica si deve confrontare con la sostenibilità dell’insediamento urbanistico, bisogna contenere il consumo del suolo promuovendo politiche di riqualificazione del patrimonio esistente; approvare un piano del commercio nel territorio comunale, un piano di prevenzione e protezione dai rischi ambientali…’ Se dopo 18 mesi di studio l’Assessore è riuscito a partorire questo ennesimo scempio, allora è giunto il momento di invertire la rotta, bisogna che Pantanelli & company vadano a casa, che gettino la spugna, per dirlo in termini sportivi, perché hanno fallito su tutti i campi e questa variante ne è l’esempio. Costruire un mega albergo con annesso centro commerciale, piscina e quant’altro possa essere utile alla realizzazione di una piccola cittadella turistica autosufficiente all’interno dello scalo portuale, in un’area a destinazione industriale, da bonificare tra l’altro perché intrisa di sostanze pericolose (leggi idrocarburi ecc), fa parte di un retaggio di quella politica che noi combattiamo, perchè sottomessa a logiche finanziare e di profitto in barba agli interessi della collettività”.
Secondo Sel “la variante non tiene conto di quanto previsto nel vigente piano del commercio che non prevede la realizzazione di ulteriori nuovi centri commerciali, in una città dove i commercianti a dettaglio ovvero il commercio di vicinato è stato già fortemente penalizzato e non prende inoltre nella pur minima considerazione, piani già approvati e giacenti nel cassetto della scrivania dell’Assessore, che già localizzano nuovi insediamenti ricettivi (alberghi, residence ecc) nell’area adiacente la stazione ferroviaria, nell’area del Villaggio del Fanciullo, nel Piano Termale. Inoltre, solo per citare i ‘PRUST’ approvati, per i quali la città di Civitavecchia è capo progetto, la costruzione di un’Outlet comprensoriale”.
“Se l’obiettivo dell’Amministrazione grillina – conclude Peris – è quello di garantire interessi imprenditoriali, a prescindere dalle ricadute drammatiche sulla vita degli abitanti, allora noi di Sel riteniamo opportuno chiamare alla mobilitazione, tutte quelle forze politiche, i movimenti, e la cittadinanza per attivarci in tutte le sedi istituzionali per bloccare questo scempio, perché solo se questa lotta sarà sostenuta dalla partecipazione attiva dei cittadini civitavecchiesi e delle forze sane, riusciremo a far prevalere gli interessi della cittadinanza”.