Lupi in azione nel viterbese, sbranato un gregge di pecore

lupoVITERBO – Non hanno più paura. Un branco di lupi ha infatti attaccato direttamente durante il pascolo serale un allevamento di Farnese, con un bilancio di quattro pecore sbranate. A darne notizia è la Coldiretti di Viterbo dopo la denuncia dell’allevatore, Massimo Biagini Presidente della locale sezione Coldiretti, che ha assistito direttamente alla scena senza poter intervenire per salvare il proprio gregge… È da tempo che gli allevatori hanno lanciato l’allarme sulle scorribande dei lupi e di altri selvatici in molte zone della nostra provincia, dapprima nelle zone più interne, oggi anche nelle aree prossime alle abitazioni.
Gli allevatori e agricoltori che subiscono giornalmente danni provocati da animali selvatici, a discapito delle colture agricole e dei propri allevamenti sono veramente esasperati. Coldiretti Viterbo ha evidenziato tale problema anche nella manifestazione del 27 giugno presso la Regione Lazio chiedendo di rivedere la legge sulla caccia selettiva e i danni da fauna selvatica. Negli ultimi anni, si è avuto un forte aumento dei danni agli allevamenti e si ripetono sempre più frequentemente i casi di aggressione a greggi. Tra gli allevatori si è diffusa la rabbia ed un senso di impotenza ed insoddisfazione. “L’ennesimo episodio che va ad alimentare una tensione ormai altissima nelle nostre campagne, con gli allevatori che attendono risposte concrete dalla politica e dalla pubblica amministrazione – sottolinea il Presidente della Coldiretti di Viterbo Leonardo Michelini – spesso gli allevatori non presentano neppure la richiesta di danni, attualmente infatti si vedono rimborsare solo una quota forfetaria a capo, mentre non vengono riconosciuti gli animali che i lupi trascinano via, e nessuno parla dei danni indiretti sugli allevamenti, dalla perdita di fertilità agli aborti, alla minor produzione di latte”. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra la presenza del lupo e di tutta la fauna selvatica protetta e quella degli allevatori che attraverso la loro opera conservano e valorizzano il territorio. Se è interesse tutelare una specie in via di estinzione, è l’intera collettività, che se ne deve far carico e non una sola categoria che deve sopportare i danni. Coldiretti si farà portavoce presso gli enti preposti, al fine di tutelare gli allevatori ed agricoltori nei confronti di questa “piaga” che rischia di demotivare coloro che hanno scommesso, nonostante le grandi difficoltà, sulla loro attività agricola e zootecnica, spesso in aree marginali dove la presenza dell’uomo è indispensabile per mantenere un equilibrio naturale che da sempre rappresenta uno strumento insostituibile per la conservazione dell’ambiente, della biodiversità, che contribuisce a preservare le tradizioni storico-culturali ed a mantenere l’economia delle popolazioni residenti”.