Ladispoli. I Socialisti strigliano Paliotta: “Va cambiato metodo”

aula consiliare LadispoliLADISPOLI – I Socialisti chiedono un immediato confronto all’interno della maggioranza. “Scarsa collegialità ed ad una conseguente concentrazione decisionale spesso prevaricatrice” i problemi che motivano la richiesta avanzata ufficialmente al Sindaco Paliotta dal segretario cittadino Paolo Pietro Boccabella, che spiega: “Per scendere nel concreto crediamo che si debba eliminare il ‘doppio potere’ che di fatto in questi tre anni ha caratterizzato il governo cittadino. Il primo è quello, sacrosanto, di Paliotta Sindaco eletto, il secondo quello esercitato dall’ex-consigliere Esigibili che, pur non rivestendo cariche istituzionali, lo esprime con tutta l’evidenza possibile. Per rendere ancora più chiara la nostra contestazione, che non vuole avere nulla di personale, vogliamo aggiungere che questa diarchia è stata molto più attenta alla ‘gestione delle contingenze o di emergenze spesso prevedibili’ che non ad un ‘progetto città’ di più ampio respiro. E’ evidente che questo stato di fatto, sicuramente anomalo, deve essere rimosso anche se l’incomprensibile timidezza su questo problema, riscontrata nelle poche riunioni tenutesi fino ad oggi, non ci fa ben sperare. Ma se tali questioni, che consideriamo pregiudiziali, non verranno risolte diverrà sempre più difficile per noi socialisti, continuare nel sostegno che, entusiasticamente, abbiamo dato a questa maggioranza.”
Secondo Boccabella molte cose sono state realizzate dalla Giunta, grazie anche al contributo dei Socialisti, “ma se le cose non cambieranno, e profondamente, il malessere, che non è solo il nostro, diverrà un grave ostacolo per ritrovare quello spirito di squadra che ci ha fatto vincere nel 2007”.
“Sicuramente queste riflessioni che abbiamo reso pubbliche susciteranno polemiche – conclude – Noi vorremmo invece che esse stimolassero, come si diceva una volta, un franco  e fraterno dibattito. I tempi stanno cambiando, anche a maggior livello, in modo vorticoso. E chi esprime il suo dissenso all’interno di una coalizione non può essere considerato un ‘traditore’ se, come nel nostro caso, punta ad un rilancio dell’azione di governo con il solo scopo di privilegiare il bene comune. Noi vogliamo restare nella stessa barca, ma chiediamo che essa sia affidata ad un unico comandante, legittimato, che sappia mantenere la rotta a suo tempo tracciata utilizzando l’equipaggio migliore”.