La Cgil lancia lo “Sportello immigrazione”

immigratiCIVITAVECCHIA – Dalla prima settimana di novembre sarà attivo lo “Sportello Immigrazione”, coordinato dalla Cgil nella persona di Claudia Martinescu, finalizzato a svolgere attività di informazione, consulenza e assistenza a favore degli immigrati residenti.
Sarà aperto nella sede di Civitavecchia in V.le P. Togliatti 7, tutti i martedì, giovedì e venerdì dalle ore 15,30 alle 18,30 e nella Sede di Ladispoli in Via Firenze 76, ogni lunedì e mercoledì dalle ore 16 alle 19.
Questa idea fa parte del più ampio progetto, sostenuto da Inca, dedicato al miglioramento di politiche e servizi per gli immigrati nel nostro territorio.
“L’ultimo rapporto della Caritas – ha spiegato Cesare Caiazza, Segretario Generale della Cgil Civitavecchia – descrive la presenza in Italia di oltre 5 milioni di stranieri con permesso di soggiorno. Tale studio indica, in maniera corretta, nell’immigrazione un fenomeno naturale e positivo per il nostro Paese. Spesso chi viene dall’estero svolge lavori che noi italiani non vogliamo o non sappiamo più fare. Gli immigrati, in un Paese dove la crescita demografica è vicino allo zero e che invecchia progressivamente, rappresentano un’importante risorsa per uscire dalla crisi, per lo sviluppo, per il futuro. Occorre, per tutte queste ragioni, contrastare ogni cultura razzista e xenofoba ed operare per l’integrazione, nell’ambito di una società destinata a divenire sempre più multietnica”.
Dello stesso progetto, il cui scopo è dunque la promozione del dibattito attorno alla diversità e il superamento di ogni forma di discriminazione e lo sviluppo di solidarietà ed integrazione, fa parte anche l’idea di attivare al più presto uno “Sportello handicap” finalizzato a fornire informazioni, consulenza e tutela.
“Ritengo – ha proseguito Caiazza – che questo Progetto debba guardare anche alle problematiche che interessano i giovani, in quanto soggetti particolarmente colpiti da una crisi caratterizzata da un consistente aumento dei fenomeni della disoccupazione e della precarietà del lavoro, che trascinano emarginazione e disgregazione sociale. Investire sui giovani equivale ad investire su un futuro messo in discussione, in ultimo, dai tagli generalizzati del Governo sulla scuola, l’Università e la ricerca. Lavoreremo, sul nostro territorio, per realizzare ‘servizi per i giovani’ mettendo in campo attività formative connesse all’avviamento al lavoro, di informazione, consulenza e tutela. D’altro canto ritengo che le Camere del Lavoro e le Sedi della Cgil debbano recuperare una vocazione storica di ‘luoghi di attrazione ed aggregazione sociale’. Per questo proveremo, nel prossimo periodo, ad elaborare un progetto per realizzare mirate iniziative che potrebbero prevedere corsi di insegnamento e di formazione. Tra i primi, potremmo immaginare corsi di italiano per i cittadini immigrati, di informatica e di inglese per i giovani. Così come, nella logica della lotta contro le discriminazioni, per l’inserimento e l’integrazione, potremmo promuovere ‘laboratori di arte e cultura’ dedicati ai portatori di handicap”.