“Grandangolo”. Associazione “Francesco Ricciardi”, quando il volontariato nasce dal basso

CIVITAVECCHIA – “Per il sentimento di profondo affetto e rispetto che mi lega a tanti carissimi amici disabili, con i quali ho già percorso parte del mio cammino, ed altri che spero avrò l’onore di incontrare e per onorare la memoria del mio caro fratello Francesco che in vita con grande sensibilità si è avvicinato al loro mondo, ho fortemente voluto costituire un’associazione di volontariato per superare pregiudizi e ostacoli che assoggettano i disabili ad una passiva condizione di vita e renderli protagonisti del loro futuro”. Questa volta abbiamo voluto esordire con le parole di Angela Ricciardi, Presidente dell’Associazione “Francesco Ricciardi”, cui abbiamo rivolto qualche domanda per approfondire il tema della disabilità nella nostra rubrica “Grandangolo”.
Angela Ricciardi ci accoglie nella sua abitazione mettendoci subito a nostro agio: serena, aperta e fortemente motivata inizia a raccontare questa nuova avventura, nata lo scorso ottobre, per ricordare il fratello scomparso nel 2002 che tanto aveva dato per il sociale e il mondo dei disabili. La sua avventura nel volontariato parte da lontano, nel 1995 nell’Unitalsi e soprattutto per puro caso. Ci racconta infatti: “All’epoca avevo un’attività commerciale che ho ceduto e avendo del tempo disponibile ho pensato di fare qualcosa per il sociale. Così ho conosciuto una donna volontaria Unitalsi che mi ha detto: perché non vieni anche tu? All’inizio mi sono trovata a disagio perché avevo paura di sbagliare; poi gli altri volontari mi hanno insegnato a trattare i disabili e me ne sono occupata per circa ventanni”.
“Questa Associazione, di cui fanno già parte 17 soci fondatori e 5 volontari – spiega la Ricciardi – è rivolta all’inserimento dei ragazzi disabili con possibilità di recupero nella società”. Quale tipo di disabile viene aiutato da voi? “Tutti – risponde – purchè abbiano la possibilità e la voglia di recuperare a livello fisico e mentale”. Che significa ci spieghi meglio: “L’Associazione – argomenta – sta seguendo ora un ragazzo con delle potenzialità, canore e musicali, ma la sua famiglia non riesce a sostenere le spese per fargli studiare canto e musica. Quindi interviene l’Associazione.” In che modo? “Fornendo gli strumenti musicali, l’insegnante di musica e la fisioterapista per aiutarlo a coordinare meglio i movimenti”. E i fondi da chi vengono messi a disposizione? “Dai 17 soci fondatori che hanno versato una quota all’atto della costituzione, come fondo per iniziare il cammino. Successivamente, si è pensato anche di raccogliere altri fondi inventandoci: il 22 dicembre 2014 una lotteria (ai vincitori sono stati consegnati 8 cesti natalizi) e il primo febbraio 2015 un pomeriggio di solidarietà, presso il teatro della SS. Trinità in zona Faro, che prevedeva il torneo di burraco, la tombola, la pesca reale e infine la cena. Entrambe le manifestazioni hanno avuto successo – prosegue – circa 160 persone provenienti da Civitavecchia, Santa Marinella, Allumiere e Tolfa hanno dato il loro contributo con molta generosità. Quella raccolta di fondi ci permetterà di allestire la sede di Via Aurelia Sud (presso la Repubblica dei ragazzi), assegnata all’Associazione in comodato d’uso gratuito da Padre Raphael, e di sostenere economicamente i progetti per i disabili”.
“Dell’associazione – aggiunge la Presidente – fanno parte anche volontari con delle specifiche professionalità: una psicologa, una podologa, un fisioterapista, un avvocato, un architetto, un responsabile di gastronomia e accanto a loro tante persone di buona volontà che lavorano con grande entusiasmo per il bene di tutti.” Quali sono i prossimi progetti? Risponde questa volta Laura Caprini, presente all’intervista in veste di Segretaria dell’Associazione, all’unisono con la Presidente: “Innanzitutto, presentarci alle scuole per parlare con i familiari dei ragazzi con disabilità, che hanno ottenuto il supporto degli insegnanti di sostegno, allo scopo di inserirli in molteplici progetti: corsi di pittura, ippoterapia e pet therapy; a breve grazie ad un istruttore, anche i cani e i gatti saranno utilizzati nel percorso di recupero dei ragazzi con disabilità fisica e/o psicologica, perché ricerche ed esperienze sul campo hanno dimostrato chei a contatto con gli animali, migliorano velocemente il loro stato di salute”. “Poi a noi preme molto – conclude la Ricciardi – mantenere un legame con le altre associazioni di volontariato che si occupano di disabili per creare dei progetti condivisi. E si sta già pensando di ingrandirci per divenire nel futuro una vera e propria Onlus per aiutare i disabili a uscire da una condizione di svantaggio, a riempire il loro cuore di fiducia e speranza in una vita migliore.”