Esposizione all’amianto, mortalità anomala nella Provincia di Viterbo

VITERBO – Per iniziativa dell’Ordine dei Medici – Chirurghi ed Odontoiatri di Viterbo e delle sezioni viterbesi della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia ), si è svolta Sabato 22 novembre 2014 presso la sede dell’Ordine dei Medici la presentazione dello studio “ Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili: studio di coorte nella popolazione residente nella provincia di Viterbo, 1990-2010” realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR (Servizio sanitario regionale) del Lazio.
Presenti all’incontro medici, rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, della Asl di Viterbo, giornalisti e cittadini impegnati nei comitati per la difesa della salute e dell’ambiente.
I risultati dello studio sono stati illustrati dalla dottoressa Paola Michelozzi. “Questo recentissimo studio  – ha spiegato – è parte di una serie di indagini realizzate nell’ambito del programma di attività di sorveglianza epidemiologica coordinato proprio dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR e rappresenta, come sottolineato dalla dottoressa Michelozzi, uno dei più grandi studi mai condotti in Europa su popolazioni esposte a dosi di arsenico inferiori a 100 microgrammi per litro nelle acque destinate a consumo umano. La prima fase di indagine, conclusasi nell’aprile 2012, includeva 91 Comuni del Lazio con richiesta di deroga per i livelli di arsenico (As) nelle acque destinate al consumo umano (Direttiva 98/83/EC). Lo studio illustrato nella conferenza di sabato riporta i risultati della seconda fase della ricerca che ha utilizzato un disegno di coorte, relativo a 17 Comuni della provincia di Viterbo. Hanno costituito la coorte di studio 165.609 persone, 82.169 uomini e 83.440 donne, residenti in 8 Comuni esposti a livelli di arsenico nelle acque ad uso umano superiori a 20 microgrammi per litro (As>20 ?g/L, livello medio As=36.4) e in Comuni con esposizione a valori di arsenico meno elevati (As Lo studio ha valutato l’associazione tra esposizione cronica ad arsenico ed effetti sulla mortalità in un periodo di 20 anni (1990-2010) ed ha definito indicatori di esposizione individuale a questa sostanza tossica e cancerogena per valutare nelle popolazioni esposte possibili effetti sulla mortalità per tumori (polmone, vescica, prostata, fegato, rene) e per malattie croniche (cause cardiovascolari, respiratorie e diabete). I risultati dello studio hanno evidenziano effetti significativi sulle diverse patologie sopraindicate ed un gradiente di rischio al crescere del livello di esposizione, in particolare è stato rilevato un eccesso di mortalità per il tumore del polmone, le malattie del sistema circolatorio, le malattie respiratorie e il diabete. Tali risultati hanno importanti implicazioni di sanità pubblica poiché il mancato adeguamento ai parametri di arsenico previsti già nel 1998 dalla legislazione (Direttiva 98/83/CE del Consiglio del 3 novembre 1998 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano) ha avuto come effetto l’aumento dell’esposizione ad As della popolazione residente nell’area oggetto dello studio”.
Al termine dell’incontro la dottoressa Antonella Litta e il dottor Luciano Sordini, anche a nome del Consiglio dell’Ordine dei Medici- Chirurghi di Viterbo, sono tornati a chiedere a tutte le istituzioni il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge e l’attuazione, come già più volte indicato, di interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione delle acque ad uso potabile.