Bracciano. 1500 firme contro la chiusura dello sportello dell’Agenzia delle Entrate

Bracciano comuneBRACCIANO – Oltre 1.500 firme per opporsi a una decisione che spoglia il territorio sabatino di un servizio importante, punto di riferimento per migliaia di cittadini del comprensorio. Dal primo agosto, dopo sei anni di attività, l’Agenzia delle Entrate di Bracciano è stata chiusa al pubblico nonostante la contrarietà del Comune e dei 55.000 cittadini che ne usufruivano e l’alta frequenza di fruizione del servizio (stimabile in circa un centinaio di persone al giorno). Una decisione che costringe i residenti di Bracciano, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Canale Monterano e Manziana a percorre tra i 40 e i 50 km per raggiungere Settebagni e fruire dei servizi dell’Agenzia delle Entrate, con relativo aumento del traffico, dei consumi e della perdita di tempo per tutti.
Ieri, nel corso di una conferenza stampa, Pietro Daminato, coordinatore dell’Unione Democratica per Bracciano, ha presentato i risultati della raccolta firme da loro promossa e ha annunciato che le sottoscrizioni verranno inviate al Ministro Tremonti e ai Direttori Generale, Regionale e Provinciale dell’Agenzia delle Entrate, per ricevere spiegazioni chiare in merito alle vere ragioni che hanno determinato la chiusura dello sportello e chiederne la riapertura.
La motivazione addotta dal Direttore Provinciale dell’Agenzia, Leonardo Zammarchi, con una lettera del 7 luglio 2010, richiamava l’esigenza dell’Ente di “ottimizzare l’impiego delle risorse a disposizione”e “la necessità che fossero opportunamente assicurati i requisiti organizzativi indispensabili per un’appropriata ed efficiente erogazione dei servizi in modo decentrato”. Valutazioni che segnano un repentino cambio di strategia da parte dell’Agenzia delle Entrate considerando che, il 22 ottobre 2009, era stato sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa fra l’Ente e il Comune con il quale si stabiliva il raddoppio del servizio: da due giorni a settimana a quattro. Contestualmente, il Comune si era attivato per reperire un locale più funzionale alle esigenze dell’ufficio che era stato identificato e messo a disposizione dell’Agenzia nel marzo scorso, assegnando all’Ente gli ex uffici che ospitavano il Centro per l’impiego: 60 metri quadri già arredati e adibiti a uso ufficio e accoglienza del pubblico a Bracciano Nuova.
“La chiusura dello sportello polifunzionale dell’Agenzia delle Entrate di Bracciano – ha spiegato il Sindaco di Bracciano, Giuliano Sala – è una decisione che fatichiamo a comprendere, dato anche l’enorme supporto logistico e organizzativo che l’Amministrazione ha fornito all’Ente, e contro la quale intendiamo condurre una battaglia di diritti, perché non è possibile che si indeboliscano i territori spostando i servizi pubblici decentrati nella Capitale, mentre questi ogni anno accolgono migliaia di cittadini che si trasferiscono dalla grande città verso la provincia. E’ una scelta – ha continuato il Primo Cittadino – in contrasto con la dinamica demografica e che arreca danni, come sempre, all’utenza più debole che non può permettersi di sostenere gli sforzi economici o organizzativi per accedere ai servizi di cui avrebbe diritto ma anche ai professionisti e alle istituzioni del territorio. Lo stesso Comune di Bracciano – ha ricordato Sala concludendo il suo intervento – per espletare le pratiche di registrazione, una volta la settimana è costretto a inviare i documenti all’ufficio di Settebagni attraverso un corriere, con conseguente aumento di costi per le casse pubbliche”.
In piena sintonia con il Sindaco anche il Consigliere della Provincia di Roma, Emiliano Minnucci, che ha presentato una mozione sulla vicenda discussa e votata dal Consiglio provinciale. “Il Consiglio provinciale – ha ricordato Minnucci – è stato investito di questa problematica ed è al fianco dell’Amministrazione e dei Cittadini di Bracciano contro questa decisione che va in direzione contraria ai comportamenti delle persone che scelgono di vivere nei nostri territori. La chiusura dello sportello decentrato – ha proseguito – ricalca molto da vicino le attuali vicende che interessano l’ospedale Padre Pio: un altro servizio che si vuole tutelare non per campanilismo ma per salvaguardare gli interessi dei cittadini. Di qui la necessità di promuovere un’azione unitaria per portare avanti questa battaglia: propongo, pertanto, la costituzione di una delegazione di rappresentanti istituzionali, amministratori ed eletti del territorio che possa incontrare i vertici del Ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate per affrontare questa delicata questione”.