Yahoo: taglia 15% forza lavoro e chiude uffici anche a Milano

Roma, 3 feb. (askanews) – Un taglio di dipendenti pari a circa il 15% della forza lavoro e la chiusura di cinque uffici tra cui quello di Milano. E’ questa la cura dimagrante annunciata ieri da Yahoo, che così facendo conta di risparmiare 400 milioni di dollari all’anno e di tornare a una crescita modesta nel 2017 e 2018. Il gruppo Internet ha anche detto che valuterà “alternative strategiche”.

La notizia è arrivata a mercati americani chiusi congiuntamente ai conti del trimestre terminato lo scorso 31 dicembre (sopra le stime) e dell’intero 2015. Abbiamo chiesto al gruppo quante sono le persone che attualmente lavorano nell’ufficio di Milano e se saranno ricollocate o semplicemente licenziate.

Yahoo ha spiegato ad Askanews che “come parte del nostro piano strategico, abbiamo preso una decisione difficile ma necessaria per ridurre la nostra forza lavoro in modo tale da allineare le risorse con maggiore efficacia e posizionare il gruppo per un futuro più forte”. Yahoo ha aggiunto che “nelle settimane a venire fornirà maggiore chiarezza” ai dipendenti “che sono colpiti da queste decisioni”.

Con la chiusura dell’ufficio a Milano e di quelli a Dubai, Città del Messico, Buenos Aires e Madrid, Yahoo conta di finire il 2016 con circa 9.000 dipendenti e meno di mille contractor, ossia una forza lavoro che è per il 42% più piccola di quella del 2012. Intanto la cessione di asset non strategici come brevetti e immobili dovrebbe generare quest’anno 1-3 miliardi di dollari.

Il fatto che Yahoo stia studiando alternative strategiche rappresenta una doppia ammissione: che i passi fino ad ora fatti per rilanciare il gruppo non hanno funzionato e che Yahoo potrebbe decidere di mettersi in vendita o cedere almeno le sue attività web. Il tutto si verifica mentre l’amministratore delegato Marissa Mayer, al comando dell’azienda californiana da tre anni e mezzo, tenta di placare gli investitori attivisti che da tempo chiedono un cambio di leadership. Il fatto che l’azienda abbia allo studio varie opzioni potrebbe risvegliare l’interesse – in passato già dimostrato – di colossi tlc come Verizon o di gruppi di private equity. D-altra parte gli esuberi e la riduzione dei costi rendono Yahoo più attraente.

Quanto ai conti, il quarto trimestre del 2015 è terminato con una perdita di 4,435 miliardi di dollari a causa della svalutazione di vari asset tra cui Tumblr. Al netto di voci straordinarie, i profitti per azione sono stati pari a 13 centesimi, in calo dai 30 dello stesso periodo dell’anno precedente ma in linea alle stime. I ricavi sono creciuti dell’1,6% a 1,27 miliardi, leggermente sopra le previsioni degli analisti. L’intero 2015 ha visto una perdita per 4,351 miliardi contro gli utili per 7,532 miliardi del 2014. Il fatturato è salito del 7,57% a 4,968 miliardi.

In attesa dei conti il titolo aveva finito la seduta in calo dell’1,72% a 29,06 dollari. Nel dopo mercato ha ceduto l’1,17% a 28,72 dollari. Nell’ultimo anno ha bruciato il 35% del suo valore.