Regione. Aurigemma (Fi): “Piano rifiuti di Zingaretti non è in grado di chiudere il ciclo”

ROMA – “Oggi in aula si sta discutendo dell’annosa questione rifuti, che soprattutto a Roma rappresenta un’emergenza da troppo tempo. Purtroppo la situazione nella capitale è sotto gli occhi di tutti: il ciclo dei rifuti non viene chiuso per una incapacità evidente visto che la questione è diventata oggetto del contendere tra regione e Comune di Roma”.

Lo dichiara il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma, che aggiunge: “Stiamo assistendo ad uno scaricabarile, che purtroppo viene pagato dai romani, che in tre anni hanno visto la tariffa raddoppiare, diventata tra le più alte di Italia, con un servizio inefficiente. In più di una occasione, la città eterna ha riempito le pagine dei giornali internazionali, la Capitale ha fatto notizia per i topi, cinghiali in strada. E’ necessario guardare in faccia la realtà: i rifiuti non vengono raccolti dagli operatori Ama perché non sanno dove portarli. Con il Lazio che è diventato leader del trasporto dei rifiuti in altre zone di Italia, e in diversi paesi europei. La mancanza di impianti è oggettiva ed evidente, anzi la carenza è ancor più pesante dopo il rogo al Tmb salario. Il piano rifiuti presentato dalla regione, poi, nello specifico non riesce a fornire quelle risposte utili a portare a chiusura il ciclo. Zingaretti, che negli anni scorsi festeggiava con l’allora sindaco Marino la chiusura di Malagrotta, ora afferma che Roma ha bisogno di una discarica. Noi chiediamo all’assessore al ciclo dei rifiuti la possibilità di confrontarci per valutare l’eventualità di modificare le linee guida del piano, perché cosi non è in grado di trovare soluzioni positive al fine di chiudere il ciclo”.

“Crediamo – conclude Aurigemma – che il piano debba essere discusso nelle sedi preposte, coinvolgendo tutte le forze consiliari e tutti gli enti competenti. Riteniamo altresì che si debba affrontare concretamente il problema, perché noi paghiamo per trasferirli all’estero, dove la nostra immondizia diventa anche risorsa. Questi sono soltanto alcuni aspetti che dimostrano tutta la fragilità del nostro sistema e l’inconsistenza delle proposte ad oggi presentate dalla regione in primis. Certo, anche oggi l’assenza in consiglio del presidente Zingaretti dimostra lo scarso senso di responsabilità, poichè il 4 marzo scorso è stato votato dai cittadini per affrontare i problemi del Lazio, e non per dedicarsi alle sue ambizioni di scalata all’interno del suo partito”