“Paesaggi d’arte”. Renato D’Agostin

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Ho letto un’intervista molto bella che la redazione del sito ARTAPARTOFCULTURE.NET ha fatto al giovane fotografo Renato D’Agostin. Quello che mi ha colpito maggiormente della sua storia è la dinamica di un percorso artistico lineare, certamente fortunato, frutto di quel coraggio e di quella ispirazione interiore che sono gli ingredienti più ricorrenti in ogni carriera di successo.
Da dove cominciare per tracciarne un breve ritratto? Sicuramente dal fatto secondo me più significativo, per non dire anomalo: questo artista di 35 anni pratica con devozione assoluta fotografia analogica in bianco e nero. Una scelta apparentemente anacronistica e per questo ancora più apprezzabile; la stampa autoprodotta non solo richiede perizia tecnica, soprattutto in fase di scatto, ma esalta lo spessore artistico di immagini che risplendono della loro intrinseca espressività.
Una scelta forte, consapevole, a mio parere fortemente contemporanea proprio perché assoluta.

 

Il talento di Renato D’Agostin è cristallino, frutto di ingredienti primari come sensibilità estetica, riflessi pronti e intuizioni sorprendenti. Lo stile dal taglio minimalista è coinvolgente e dai rimandi immediati. I riferimenti ai maestri italiani del genere come Roiter e Giacomelli sono ammessi dallo stesso autore e facilmente leggibili: del conterraneo veneto ha certamente ereditato la geniale essenzialità compositiva, del poliedrico artista marchigiano, invece, la celebre ruvidezza espressiva.

Ma D’Agostin è di fatto allievo di Ralph Gibson e questa è la parte più romanticamente suggestiva della sua storia. Un’amicizia nata grazie ad un salto nel buio costituito dalla partenza per gli USA, ad una mail inviata al grande Gibson, ad un inatteso invito a casa, ad un apprendistato cominciato riordinando l’archivio fotografico come fosse garzone di bottega. Poi, un giorno arrivato molto presto, la prova del nove: la sfida lanciata dal maestro che invita Renato a ristampare in casa un vecchio e insulso negativo messo da parte. Fiducia conquistata ed un’amicizia che si tramuta in collaborazione tra artisti.

Che bella favola. D’Agostin, conquistata fama e una piccola fetta di mercato, è ritornato a casa, nella sua Venezia dove ha aperto uno studio dopo quello gestito per un decennio a New York. Troverete nell’intervista che vi consiglio di leggere.

 

Scoprite i dettagli più divertenti di questa storia nell’articolo che vi dicevo:

https://www.artapartofculture.net/2016/01/12/la-fotografia-di-renato-dagostin-il-valore-del-tempo-e-il-peso-della-luce-lintervista/

Guardate le fotografie sul suo sito.

https://www.renatodagostin.com/renato-d-agostin/home

 

A cura di Michele Galice