La gloriosa storia degli Arditi a Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – Un’opera sentita quella di Enrico Ciancarini, presentata in conferenza stampa venerdì scorso presso la Fondazione Ca.Ri.Civ., un libro che ha richiesto ricerche ventennali e che ha ottenuto grande successo e approvazione, soprattutto fra i più importanti studiosi del campo.

Il Fascio Spezzato di Ciancarini è un’opera che analizza approfonditamente la breve, ma fondamentale, parentesi di 18 mesi degli Arditi d’Italia a Civitavecchia, che era una delle più importanti sedi del gruppoatifascista. “Sono particolarmente emozionato” -ha dichiarato Enrico Ciancarini alla presenza del numeroso pubblico, fra cui altri importanti ricercatori come Eros Francescangeli e Marco Rossi- “perché è un libro che sento molto, frutto di venti anni di ricerca”.

Il libro ha ricevuto anche l’approvazione e le congratulazioni da parte dell’amministrazione comunale, rappresentata da Daniela Lucernoni. “Faccio personalmente i complimenti ad Enrico Ciancarini” -ha dichiarato infatti la vicensindaca- “perché so quanto impegno mette in un’attività che probabilmente a Civitavecchia hanno svolto in pochi: la ricerca sottotraccia, quella che non si vede, quella che lavora, ma non sempre emerge. Oggi Enrico Ciancarini ci porta un prodotto ardito (passatemi il termine), su una parte di storia della nostra città molto nascosta e che potrebbe appassionare anche i più giovani”.

La presentazione ha visto anche il sentito intervento di Patrizio Scilipoti, rappresentate della Compagnia Portuale di Civitavecchia e allo stesso tempo anche discendente di Augusto Milo, uno degli attori nascosti della resistenza degli Arditi. “Non erano persone che rischiavano solo il confino”, ha detto Scilipoti, che del bisnonno non sapeva nemmeno che scrivesse per un giornale anarchico, “tenevano tutto nascosto, perché rischiavano la morte”.

Un libro prezioso, ampiamente commentato da Fabrizio Barbaranelli, mediatore della serata, che ha visto gli interventi dei cinque studiosi presenti, quasi trasformando la presentazione in un convegno sugli Arditi d’Italia.

Lorenzo Piroli