Ancora tanta gente alla scoperta della Piazzaforte di Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – Successo per il sesto appuntamento con “Civitavecchiese, davvero, per un giorno. La Piazzaforte di Civitavecchia”, la manifestazione promossa da Roberta Galletta che nel corso di quattro mesi ha fatto conoscere ai civitavecchiesi angoli della città di notevole interesso storico-monumentale ancora poco conosciuti.
Domenica 26 ottobre, circa 200 persone infatti hanno avuto la possibilità di scoprire l’affascinante storia della cinta muraria difensiva di Civitavecchia e dei relativi quattro bastioni degli otto originari rimasti ancora intatti, costruita a partire dal 1515 da Antonio da Sangallo. Ma stavolta la storica locale ha regalato due sorprese ai partecipanti, perché sono stati aperti al pubblico due luoghi solitamente inaccessibili ma sempre visibili e sotto gli occhi di tutti e di cui è stata raccontata la misteriosa e affascinamnte origine.
“Si tratta dei due giardini di Via del Lazzaretto, in gestione all’Autorità Portuale che ha concesso l’apertura e la fruizione di domenica scorsa – ha spiegato Roberta Galletta – e che sono la parte alta del bastione Santa Barbara riqualificati recentemente proprio dall’Autorità Portuale. Grazie invece all’interessamento degli stessi Vigili del Fuoco di Civitavecchia è stato poi possibile entrare all’interno della caserma di Porta Tarquinia, dove è conservato parte del bastione Santa Barbara, su cui è stato possibile ammirare sia lo stemma di Papa Pio V Ghislieri, il papa della fine della costruzione della cinta muraria del Sangallo, e datato 1566, e la targa dell’antica via 9 maggio che prima della seconda guerra modiale passava dove ora c’è la caserma, addossata appunto al bastione Santa Barbara. Un’occasione straordinaria per i civitavecchiesi che hanno potuto ammirare pezzi della storia di Civitavecchia grazie alla collaborazione dell’Autorità Portuale nella persona del dott. Giantelemaco Perticarà e del capo distaccamento del comando dei Vigili del Fuoco di Roma Renzo di Cintio che ringrazio personalmente per la sensibilità dimostrata”.