Arsenico. Il Comune attende la proroga del Governo

acqua rubinettoCIVITAVECCHIA – Si è svolta stamattina la riunione convocata dall’Amministrazione Comunale sui valori di arsenico contenuti nell’acqua fornita al territorio di Civitavecchia. Erano presenti l’Assessore alle Manutenzioni Mauro Campidonico, accompagnato dai tecnici della Corte e Feoli, il consigliere della Quarta Circoscrizione Giuseppe Magro, il dottor Augusto Pizzabiocca dell’Asl Rm F, il presidente della sede locale del Movimento Difesa del Cittadino Massimiliano Astarita, ed in rappresentanza dei fornitori Alessandro Iacopucci di Medio Tirreno e Massimo Lombardi e Massimo Mecucci di Holding Civitavecchia Servizi. Erano assenti i rappresentanti del Siit di Viterbo.
In apertura d’incontro, come riferisce una nota di Palazzo del Pincio, è stato confermato che dai dati analitici dei prelievi che costantemente durante l’anno vengono effettuati dall’autorità sanitaria, dai fornitori e dal Comune su tutto il territorio cittadino, emerge che le concentrazioni di arsenico rappresentano un problema circoscritto alla zona nord della città, (Pantano, Sant’Agostino, Aurelia, La Scaglia, Braccianese Claudia) che sono quelle fornite dalle acque provenienti dal Viterbese, che per ragioni collegate alla natura vulcanica dei terreni sono soggette a concentrazioni superiori di minerali. “La concentrazione di arsenico nelle zone citate – si legge nella nota stampa del Comune – è peraltro limitata a valori compresi tra i 12 e i 14 microgrammi al litro, ossia prossimi alla soglia del valore prescritto dalla normativa (10 microgrammi al litro) e comunque inferiore ai 20 microgrammi al litro, valore indicato quale soglia massima eventualmente concedibile in deroga. Altro elemento tenuto in considerazione è il fluoro, che rientra nei limiti di legge con valori rilevati tra 1,2 ed 1,3 milligrammi al litro, inferiori sia al limite di legge (1,5 milligrammi al litro) che, a maggior ragione, alla deroga massima prevista dalla Commissione Europea (2,5 milligrammi al litro)”.
Compreso questo, si sono esaminati i due possibili scenari che potrebbero aprirsi a breve termine per Civitavecchia. In primo luogo, il Ministero della Salute, nel recepire la decisione della Commissione Europea, potrebbe emettere un’ordinanza per consentire fino al dicembre 2012 l’uso dell’acqua a scopo potabile con limiti di concentrazioni di arsenico inferiori a 20 microgrammi al litro: a fronte di ciò, pur stante la potabilità dell’acqua, il Comune ha preso impegno a prevedere nel più breve tempo possibile l’installazione di sistemi di approvvigionamento idrico con serbatoi mobili, per rifornire determinate utenze (famiglie con bambini, case di riposo, case di cura, scuole) di acqua con valor inferiori. In tal senso, è già stata allertata la Protezione Civile locale. Qualora invece, come tuttavia appare improbabile, il Ministero della Salute non concedesse alcuna deroga, la Asl provvederà ad eseguire i controlli di rito e qualora i valori restassero gli stessi attuali proporrà l’emissione di ordinanze di non potabilità.
L’Assessore Campidonico ha comunque confermato l’esistenza, all’interno del piano triennale degli investimenti, di un progetto integrato da 12 milioni di euro che permetterebbe opere sugli impianti finalizzate ad abbattere i valori di arsenico sotto la soglia consentita. Nel frattempo, ha annunciato che, su proposta del Movimento per la Difesa del Cittadino, il Comune effettuerà congiuntamente all’Asl una verifica delle fontanelle pubbliche da dotare di certificazione di qualità, evidenziando quindi quelle che erogano acqua i cui valori siano rispettosi dei parametri di legge.
Le parti si sono aggiornate per un nuovo incontro, fissato al 13 gennaio prossimo, per affrontare la questione alla luce degli sviluppi che di qui ad allora ci saranno sulla vicenda.