Trasversale Orte-Civitavecchia, lettera di dissenso alle istituzioni responsabili

TARQUINIA – L’8 ottobre 2015 presso la sede del Comune di Tarquinia, si è svolto un incontro sul tema della S.S. 675 Umbro Laziale con riferimento al tratto Monteromano–Civitavecchia. Erano presenti i rappresentanti del Comune di Tarquinia, i tecnici dell’ANAS che hanno redatto il progetto, il Comitato per il diritto alla mobilità del Comune di Tarquinia, il Comitato per la difesa della Valle del Mignone, i rappresentanti della Confederazione Italiana Agricoltori di Tarquinia e della Coldiretti sezione Tarquinia-Monteromano, i rappresentanti locali del WWF e numerosi residenti, agricoltori e cittadini del comprensorio. Come forse ancora troppo pochi sanno, il recente aggiornamento del progetto realizzato dall’ANAS propone di localizzare il tratto finale dell’opera all’interno della millenaria valle del fiume mignone. I Comitati citati, unitamente ai cittadini di Tarquinia ed associazioni di agricoltori ed alle principali associazioni ambientaliste (Italia Nostra onlus, Forum Ambientalista, WWF, LIPU) hanno iniziato una battaglia avviando tutte le procedure che le legge consente per contrastare questo scempio dell’ambiente, del paesaggio e della sicurezza idrogeologica.
Nell’incontro dell’8, è stata consegnata nel corso del dibattito ad ANAS ed al Sindaco di Tarquinia una lettera sottoscritta dalle associazioni ambientaliste, i comitati, le associazioni di categoria, aziende agricole e turistiche della valle del mignone, ai fini della conferenza dei servizi imminente, per fare appello alle numerose istituzioni in indirizzo sulla responsabilità dell’eventuale approvazione del tracciato verde, localizzato appunto nella fragile valle del mignone.
La lettera, spiegano i sottoscrittori, è un appello “al fine di valutare la carenza o manifesta illogicità del tracciato verde, chiedendo la massima attenzione alle criticità sottolineate nelle osservazioni inviate al Ministero dell’ambiente, nel quale, a detta degli scriventi, sono stati sottostimati alcuni indicatori nell’analisi multi criteri, esaltando invece solo alcuni indicatori meno importanti, in primis quello economico. La lettera è una chiara indicazione per la conferenza dei servizi, che sarà inaccessibile ai cittadini, visto che in Italia non è stata ancora accolta la riforma per il débat public sulle grandi opere, sul modello francese”.
Si chiede al Sindaco di Tarquinia di farsene portavoce, nel giorno in cui tutte le amministrazioni pubbliche potranno esprimere il loro parere favorevole o sfavorevole, del quale il MIT dovrebbe tenere conto per procedere poi con la messa a punto della propria proposta da sottoporre all’approvazione del progetto al CIPE nei tempi indicati dalla legge.
Per dare forza al messaggio sono state stampate alcune foto della vallata nei suoi scorci più belli per evidenziare il danno che si potrebbe arrecate ai luoghi in dettaglio. Di seguito Trascriviamo parte della lettera.
”Pochi giorni or sono siamo andati di persona a verificare nei luoghi il percorso della strada, prendendo piena consapevolezza di ciò che, fino a poco tempo fa, era soltanto una linea nera tracciata su una carta. Il risultato, è inutile dirlo, è devastante.
La netta sensazione che si ha seguendo il tracciato, è che i progettisti non abbiano effettuato alcun sopralluogo.
Non si riesce a spiegare diversamente il fatto che si persista in un percorso, il cosiddetto tracciato verde, che invade e devasta una vallata da sempre mantenuta così integra dalla civiltà e dall’orgoglio dei suoi abitanti.
Non bisogna certo essere ingegneri per comprendere, vedendo il progetto, che questo tracciato è assurdo e incompatibile con la bellezza del paesaggio e la fragilità dei luoghi.
E’ davvero necessario tagliare in due la vallata, rovinando e inquinando proprio quell’area ricadente all’interno di una ZPS e ricompresa nella Rete Natura 2000?
Siamo perfettamente consapevoli che avete ormai deciso di realizzare questa infrastruttura, ma vi chiediamo di far si che questa vostra decisione non distrugga la nostra Terra, non metta in pericolo l’Habitat naturale, non mini l’assetto idrogeologico di quell’area e non annienti, in nome di uno sviluppo senza progresso, i simboli della nostra cultura. Se il territorio in cui si vorrebbe costruire la “superstrada” è rimasto incontaminato, lo si deve anche al senso di responsabilità di molti abitanti, che lo hanno preservato come espressione viva della propria storia, contrariamente ad altre zone limitrofe, nelle quali le amministrazioni succedutesi hanno consentito ogni genere di dileggio ambientale, contro la flora, la fauna e, in taluni casi, contro l’economia diffusa del territorio e la salute della stessa popolazione.
Cogliamo questa sede per ribadire dunque a tutti coloro che hanno l’autorità per cambiare il tracciato scelto da Anas, la volontà di lavorare insieme per salvare la Valle del Mignone e studiare insieme una soluzione che sia rispettosa delle carte – per usare un’espressione adoperata dal Sindaco di Tarquinia – ma anche, e soprattutto, della nostra Terra e delle esigenze di chi, sebbene espropriato, su quella terra vuole continuare a viverci”.
Alla fine di Ottobre è stato fissato un incontro del tavolo instituito con il comune e Anas, nel quale le varie associazioni le alternative possibili al tracciato verde, sperando possano diventare la riflessione tecnica dei progettisti incaricati di concludere l’iter approvativo, e successivamente la realizzazione.