Tarquinia. Dall’UE 2 milioni di euro per promuovere la città in Europa

TARQUINIA – “È un successo straordinario. L’Unione Europea ha riconosciuto nel nostro progetto un qualcosa di unico, meritevole di essere scelto. I fondi ci daranno la possibilità di promuovere l’immagine della nostra città in tutta Europa”. Così il sindaco Mauro Mazzola commenta la decisione dell’EACEA, l’Agenzia Esecutiva per l’Istruzione, gli Audiovisivi e la Cultura (nell’ambito del programma cultura 2007-2013), di assegnare al Comune di Tarquinia 1.991.899 euro per il progetto EMAP (European Music Archeology Project). “Il progetto è stato premiato come il migliore tra gli 80 presentati, di cui solo 14 selezionati, avendo ottenuto 99 punti sui 100 attribuibili. – prosegue il primo cittadino – Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto”. “È una grande soddisfazione, perché siamo gli unici in Italia ad aver ottenuto il finanziamento. – afferma il presidente della Commissione Cultura Angelo Centini – È stato svolto un lavoro eccezionale dall’Ufficio Valorizzazione delle Aree Archeologiche dell’assessorato alla Cultura, diretto dal dottor Luca Gufi, insieme all’esperto di musica antica Emiliano Li Castro. Avremo la possibilità d’investire concretamente nella cultura. Il progetto sarà presentato il 19 aprile nella Sala delle Arti della biblioteca ‘Vincenzo Cardarelli'”. L’iniziativa, di cui capofila è il Comune di Tarquinia, vede coinvolte prestigiose università e associazioni europee: l’Università degli Studi della Tuscia per l’Italia; l’Università di Huddersfield e Royal Conservatoire of Scotland di Glasgow per la Gran Bretagna; l’Osterreichische Akademie der Wissenschaften per l’Austria; l’Universidad de Valladolid per la Spagna; il Deutsches Archaologisches Institut di Berlino per la Germania; il Cyprus Institute per Cipro; il Music y Sid per la Svezia. Il progetto, realizzato con la collaborazione del BIC Lazio, del MIBAC e della Regione Lazio, è incentrato sulla musica antica e gli strumenti musicali: in cinque anni si procederà alla ricostruzione, materiale e virtuale, degli strumenti musicali antichi. Ricercatori universitari, artigiani e studiosi, avranno modo nei primi due anni di confrontarsi in vari meeting per scambiarsi informazioni e per realizzare gli strumenti. Dal terzo anno le ricostruzioni virtuali e materiali saranno esposte in una mostra itinerante nelle principali città sei Paesi europei interessati. All’esposizione faranno da cornice workshop, pubblicazioni in varie lingue, concerti, seminari e laboratori didattici.