S. Marinella. “Tidei è partito col piede sbagliato, in continuità con l’Amministrazione Bacheca”

SANTA MARINELLA – Il Paese che vorrei esprime contrarietà sulla discutibile scelta di regalare una carica di assessore all’ex delegato al bilancio Minghella e la Presidenza del Consiglio all’ex delegato al commercio Marongiu.

Al primo consiglio comunale, dopo una accalorata denuncia del drammatico bilancio ereditato dalla passata amministrazione, il nuovo sindaco ha annunciato, nello sgomento generale, la nomina ad assessore proprio di uno dei responsabili di questo disastro. Le motivazioni addotte appaiono quantomeno deboli, ossia l’idea che solo se ripagato con un assessorato l’ex delegato potesse mettere la propria “esperienza” al servizio del risanamento. Pensiamo infatti che Santa Marinella di ”esperienze” come quella debba fare a meno, visti i drammatici risultati prodotti.

Inoltre, non c’è stata alcuna offerta di scuse alla cittadinanza né da parte di Minghella né da parte dei consiglieri eletti che hanno fatto parte della precedente maggioranza. Al contrario, c’è una sorta di negazionismo rispetto alla tragicità della situazione. Se non altro, si sarebbe potuto pretendere un’assunzione di responsabilità prima di premiarli con cariche, assessorati e deleghe.

La nomina della Giunta è responsabilità del primo cittadino ma le figure scelte rappresentano la maggioranza tutta. Ci domandiamo se i consiglieri di maggioranza condividano tali scelte o se si siano limitati a ratificare passivamente questa decisione. In entrambi i casi, si tratta di un segnale preoccupante.

Siamo altrettanto preoccupati per la dinamica messa in atto per la scelta della Presidenza del Consiglio. Questa carica dovrebbe garantire la correttezza istituzionale e avremmo apprezzato la decisione di affidarla a un esponente della minoranza se questa non fosse stata, di fatto, una imposizione mascherata da apertura. Posto che un Presidente del Consiglio espresso dalla minoranza possa garantire maggior equilibrio nella gestione del Consiglio, sembra strano che questo debba essere deciso dal sindaco in funzione di un precedente “accordo”, termine usato dallo stesso Pietro Tidei. Vengono meno le premesse secondo le quali la scelta di Marongiu possa considerarsi un scelta di garanzia. Inoltre, anche in questo caso, si è puntato su un esponente dell’amministrazione Bacheca, dal cui operato non si è mai dissociato.

Maggiore tutela avrebbe offerto la candidatura da noi proposta della consigliera Ferullo. Marina Ferullo ha vissuto in prima persona cosa significa essere in minoranza in un’amministrazione totalmente irrispettosa; ha la necessaria esperienza sul funzionamento del consiglio; non ha alcuna responsabilità nei disastri della precedente amministrazione ed è una donna, elemento che avrebbe potuto rappresentare un’opportunità di crescita socio-culturale per la nostra collettività.

Se queste sono le premesse, la nuova amministrazione non è certo partita con il piede giusto. Ma soprattutto ci preme rilevare come, dopo una campagna elettorale improntata sulle capacità operative e sull’autorevolezza del Sindaco Tidei, l’aver optato per la continuità con la vecchia amministrazione, che Minghella e Marongiu testimoniano, tradisca invece o la debolezza politica del primo cittadino o accordi di cui non conosciamo termini e finalità.

 

Il Paese che vorrei