“Piazza Grande”, tutti contro Paliotta

LADISPOLI – Tiene banco, e non poteva essere altrimenti, l’esito della consultazione su “Piazza grande” che domenica ha registrato una bocciatura del progetto proposto dall’Amministrazione comunale da parte dei residenti. Pochi i votanti rispetto agli aventi diritto (poco meno di un terzo), ma certo il prevalere dei voti contrari ha fatto scalpore.E le prese di posizione politiche si susseguono. In primis quella dell’Onorevole Cinque Stelle Marta Grande. “È vero, i voti sono stati pochi – il suo commento – e forse, di questo, qualcuno non si è neppure dispiaciuto più di troppo, dal momento che una consultazione popolare, tralasciando il fatto che il quorum è stato inserito solo tre giorni prima del voto, se non sostenuta da una adeguata sponsorizzazione non può che risolversi con un esito negativo dal punto di vista della partecipazione. I voti contrari e la percentuale bulgara con cui questi ultimi hanno prevalso, però, restano evidenti e pesano, anzi, dovrebbero pesare più di un macigno. Scrollare le spalle e fare finta di nulla, non considerare l’opinione di una parte, attiva, viva e partecipante, della cittadinanza che ha voluto esserci e si è espressa così nettamente, significherebbe aver scelto di declassare la democrazia cittadina”.
Parlano di giornata storica le associazioni Animo onlus, L’Altraladispoli, La Metamorfosi, Natura per tutti onlus, La Persona obiettivo solidarietà, Comitato Rifiuti Zero Ladispoli, Salviamo il Paesaggio Litorale Roma Nord, il Colibrì, Pixi, GAR Ladispoli, Fare Verde Ladispoli, Upter Solidarietà, Terre Responsabili, Comitato Caere Vetus, Nova Gemina, Comitato San Nicola, tutte schierate convintamente contro il progetto. “Un No – spiegano – che non significa essere contro a prescindere, bensì un No che significa ridare la parola ai cittadini sulla riqualificazione di un quartiere strategico per tutta la città, come quello del Campo Sportivo. La consultazione si è svolta in chiesa e non in una struttura pubblica ed il parroco stesso con una missiva circolata qualche giorno prima della consultazione presso le case dei votanti, aveva invitato ha votare a favore del progetto, schierando anche la Chiesa in un confronto squisitamente politico. Si sono create quindi tutte le condizioni perchè fosse ostacolata un’ampia partecipazione dei cittadini, creando smarrimento tra chi era stato ingiustamente escluso dal voto, tra chi pur potendo votare e magari appartenendo ad altro culto, si è trovato ad essere ‘invitato’ a votare Sì dal rappresentante di una religione non praticata; infine una consultazione su un progetto già approvato in Consiglio Comunale. Ma tra discriminazioni, pressioni religiose e domande farlocche su ‘vuoi una strada o un sottopasso?’ malgrado ciò, tante persone si sono recate a votare e la maggioranza dei votanti si è schierata per il No. Il Sindaco che fa a questo punto? Ha già dichiarato che l’Amministrazione non cambierà la sua posizione. Ha perso un’occasione per ascoltare i cittadini. Noi diciamo Sì ad un progetto alternativo, senza palazzine, con meno cemento, più verde, più servizi utili alla cittadinanza”.
Contestano duramente le dichiarazioni del Sindaco Paliotta all’indomani della consultazione, invece, i Comunisti Italiani. “Incredibilmente il Sindaco gira le carte in tavola, affermando che la scarsa affluenza – si legge in una nota della segreteria – che rende invalida la consultazione ed il conseguente basso numero dei No (ma i Sì al progetto sono ancora meno), dimostrano che l’allarme ambientale lanciato dalle associazioni ambientaliste in realtà non esiste o non è percepito dalla popolazione. Hanno votato in pochi? E chi ha deciso, se non l’amministrazione, che dovessero votare solo gli abitanti di tre strade e nemmeno di tutto il quartiere interessato? I comunisti di Ladispoli, che si erano schierati per il NO, hanno comunque chiesto che si svolgesse una consultazione più democratica e partecipativa. Onestà politica vorrebbe un’ammissione della sconfitta subita ed un ripensamento del progetto. Atteggiamenti come questo del Sindaco rischiano di spianare la strada a future scelte populiste e demagogiche, come quelle che sempre più hanno già successo in Italia, dando la falsa idea che la politica sia solo una questione affaristica e che per dirla come in un famoso film di Nanni Moretti, in fondo rossi e neri siano tutti uguali”. I Comunisti italiani chiamano in causa a questo punto le forze di sinistra dell’Amministrazione, Sel e Verdi, chiedendo loro “di porre fine al loro silenzio e dire chiaramente cosa pensano su questa importante questione”.