Rifuiti Zero a Comitato Monteroni: il compostaggio è l’unica strada percorribile

“Qualche giorno fa il vice presidente del comitato Monteroni ha scritto un articolo in cui, oltre a contestare la delocalizzazione dell’impianto di compostaggio della Recin, segnalava che il terreno su cui si sarebbe costruito l’impianto è di proprietà di Marina Cozzi, presidente del Comitato Rifiuti zero Ladispoli. Approfittiamo di questa inconsapevole pubblicità fattaci per chiarire qualche idea a chi le ha ancora confuse.
Come per un cattolico fa piacere che sul suo terreno venga costruita una chiesa, anche se ciò susciterà le ira dei suoi vicini atei, allo stesso modo chi crede nella strategia rifiuti zero è favorevole alla nascita di un impianto di compostaggio sui propri terreni, in quanto è consapevole che questa è l’unica soluzione al problema dei rifiuti umidi.
In attesa che dal comitato di Monteroni spunti qualche premio Nobel che trovi strade alternative al compostaggio, si deve ancora una volta segnalare come la sindrome NIMBY (non nel mio giardino) abbia colpito cittadini e politici locali. Non si spiega altrimenti come il vice presidente di questo comitato monteronese abbia potuto segnalare, come fosse cosa disdicevole, che la delocalizzazione della Recin avverrà su un terreno di proprietà del presidente del CRZL.
Sappia, caro sig Giangreco, che tutto il Comitato (e a maggior ragione il proprio Presidente) è coerente con le proprie idee, idee che derivano dalla strategia rifiuti zero, seguita in migliaia di paesi e considerata la miglior risposta ai problemi della gestione dei rifiuti. Ognuno di noi del CRZL, se ne avesse la possibilità, metterebbe a disposizione le proprie terre per consentire l’apertura di un impianto di compostaggio a Ladispoli, consapevoli che, come dicevamo prima, o continuiamo a spargere i rifiuti ed inquinare il mondo con discariche e inceneritori oppure apriamo centri di recupero e compostaggio (da non confondere, come fa qualcuno in malafede, col biogas). Ci auguriamo infine che la gente pensi di più ai valori ambientali e meno a quelli catastali.”

Comitato Rifiuti Zero Ladispoli