Ladispoli. “Più che una convenzione innovativa una convenzione fuorilegge”

LADISPOLI – Il Movimento 5 Stelle di Ladispoli comunica di aver appreso della “convenzione innovativa” che l’Amministrazione comunale starebbe promuovendo tra il Comune e il Consorzio Marina di San Nicola, in sostituzione di quella vecchia che sembra essere scaduta. In particolare, il movimento si interroga in merito alla natura di questa operazione e ai costi che ricadranno sui cittadini di Ladispoli.
“Come mai il Comune non acquisisce semplicemente i beni del Consorzio Marina di San Nicola allo scadere naturale del Consorzio, come previsto dalla legge vigente? Perché non si favorisce la nascita di un consorzio stradale (una delle realtà più adottate e funzionali oggi in tutta Italia) per garantire la prosecuzione delle attività consortili? Perché invece si decide di mantenere in piedi fino al 2020 lo stato dei fatti acquisendo, per giunta, l’onere della manutenzione straordinaria dei beni e versando 120 mila euro l’anno, per cinque anni, al Consorzio stesso?”
Sono queste le domande che i grillini si pongono, oltre a chiedersi come il comune di Ladispoli possa acquisire beni immobili come la sede consortile o l’acquedotto, che la stessa Amministrazione comunale avrebbe dichiarato non essere a norma, in quanto pare siano realizzati senza le necessarie autorizzazioni dell’Ufficio Tecnico comunale.
“Non vorremmo che alla voce ‘manutenzione straordinaria’ – rilevano – fosse considerata proprio la messa a norma delle strutture e che tutto questo fosse una stampella all’attuale consiglio di amministrazione del Consorzio.”
Sottolineano, inoltre, che il costo totale della nuova convenzione (che sembra ammonti a circa 600 mila euro) si avvicinerebbe proprio alla cifra che il Consorzio dovrebbe “versare in bolletta dell’acqua” alla società Flavia Acque, contributi che i consorziati avrebbero regolarmente versato al Consorzio stesso. A preoccuparli vi è anche il destino lavorativo di circa 20 persone che sarebbero attualmente impiegate presso il Consorzio.
“Quella presentata come ‘convenzione innovativa’ – concludono dal M5S – appare piuttosto una convenzione fuorilegge, l’ennesimo atto di una Amministrazione che, con i soldi dei cittadini, fa e disfa a suo piacimento”.