Ladispoli. Giovanni Ardita, quando la finezza siede in Consiglio comunale

LADISPOLI – “Basta con sta monnezza de rumeni zingari…” Non è l’estratto di un dialogo tratto da una puntata di Suburra ma il fine e colto linguaggio di un rappresentante istituzionale, nella fattispecie il Consigliere comunale Giovanni Ardita, esponente di Fratelli d’Italia, che ha voluto così commentare sulla sua pagina Facebook il furto in una abitazione subito da una famiglia in zona Monteroni. Furto di cui al momento si ignorano peraltro i responsabili. Un commento, che senza dubbio disegna con chiarezza lo spessore culturale del Consigliere in questione, foriero di inevitabili polemiche per l’evidente odio razziale di post arditacui è apparso intriso; sebbene lo stesso Ardita abbia difeso con convinzione, nei successivi commenti, il tono delle sue parole, definendolo candidamente “un linguaggio Ardita”.
Ma pur tra diversi sostenitori del suo garbo istituzionale non è mancato chi ha duramente censurato le sue parole, parlando senza mezzi termini di istigazione all’odio razziale.
“Se è doveroso che la Città tutta dimostri solidarietà e vicinanza alla famiglia coinvolta – si legge in una nota del Partito democratico cittadino – è altresì importantissimo condannare le espressioni dell’ardito consigliere il quale lancia sui social parole d’odio ed incitamento alla violenza nei confronti dell‘intera comunità romena associando dei connazionali al furto prima ancora che si conosca la vera identità dei malviventi. Il tutto a dispetto del ruolo che ricopre e della mozione sulla violenza nei social, votata all’unanimità nella massima assise cittadina durante il Consiglio comunale del 25 Ottobre u.s. Il binomio ‘romeni-ladri’ o ‘romeni-zingari’ è degno della peggior propaganda razzista (e su questo la legge parla chiaro) con l’aggravante di insulti impronunciabili e del tutto indegni di una carica istituzionale rappresentativa (sic.). Al di là dei ben 6 ‘like’ ricevuti, il comportamento del consigliere va comunque censurato onde evitare che si verifichino episodi analoghi in futuro. Ma oltre alla discussione sui social e il dibattito in corso – concludono dal Pd – ci piacerebbe conoscere la risposta dei circa 7.000 romeni residenti a Ladispoli che contribuiscono con le imposte locali a far crescere il nostro territorio permettendo anche al Leone della Destra di riceverne i servizi. Anziché ruggire ed ottenere risultati risibili ci piacerebbe che il consigliere s’impegnasse a reperire fondi per la formazione della Polizia Locale e per aumentare i controlli notturni, quelli utili per prevenire furti”.