Ladispoli. “Emergenza idrica: giù le mani dall’acqua pubblica”

LADISPOLI – “Il giochetto è vecchio, ma qualcuno ancora ci casca o finge di non capirlo. Negli ultimi giorni molti nostri concittadini  hanno avuto l’amara sorpresa di aprire il rubinetto per scoprire che, soprattutto nelle ore serali, l’acqua non c’è”. La pensa così il PCI di Ladispoli, sezione “Berta Villani”. “A pensare male si fa peccato, ma la carenza idrica che arriva al culmine dello scontro tra il Comune e la sua controllata Flavia Acque, gestore interamente pubblico dell’acquedotto di Ladispoli e Acea – Ato 2, che chiede la consegna degli impianti, assume contorni veramente inquietanti”.

Secondo la sezione di Ladispoli del Partito Comunista Italiano la tattica di creare problemi ad aziende, imprese e servizi pubblici, al fine di porre le basi per una privatizzazione dei servizi o di un cambio di gestione sarebbe stata usata in Italia negli ultimi trenta anni, con il risultato di peggiorare i servizi ed aumentarne i costi di gestione e, conseguentemente, le tariffe. In pratica molti rami della nostra economia sarebbero stati svenduti o regalati ai privati, (quasi sempre i “soliti noti”) da governi ed amministrazioni amiche ed il costo lo avrebbero pagato pressoché per intero i cittadini.

“Immancabilmente è uscito qualcuno che ha pensato bene di incolpare l’amministrazione comunale per questa situazione, forse dimenticando quanti danni avevano creato, su questo tema, i suoi punti di riferimento padani proprio a Milano ed in tutta la Lombardia. E questo mentre appare, alla luce delle carenze idriche che interessano anche i comuni limitrofi (dove la gestione è già di Acea – Ato 2 e dove l’acqua costa di più per gli abitanti), assolutamente inutile un cambio di gestione dell’acquedotto.”

Ci informano che l’Assemblea che pochi giorni fa, a Bologna, ha ricostituito il Partito Comunista Italiano, ha ribadito con forza nei suoi documenti, che l’acqua è un bene primario di tutti, che va rispettato il risultato del referendum sul quale i cittadini si sono espressi a stragrande maggioranza, pochi anni fa, che la sua distribuzione non può essere in mano a privati e che sull’acqua non si può speculare.

“Per questo i comunisti di Ladispoli – concludono – che pure sono all’opposizione ed hanno un nutrito quaderno di lamentele da presentare all’amministrazione comunale, si schierano, su questa battaglia, a fianco del Sindaco. Invitano tutte le forze democratiche cittadine, che hanno a cuore il carattere pubblico del servizio idrico, ad unirsi in un fronte in difesa dell’acqua di tutti ed appoggiano tutte le iniziative che vadano incontro ad una soluzione del grave problema patito in questi giorni da cittadini e villeggianti, dichiarandosi immediatamente disponibili ad una mobilitazione che faccia sentire la nostra voce”.