LADISPOLI – Si infiamma la polemica a Ladispoli sulle assunzioni ex Articolo 90 da parte dell’Amministrazione comunale. Numerose le accuse di sperpero di denaro pubblico nei confronti della Giunta Grando, con il Partito Democratico che chiede al Primo cittadino quale sia l’effettivo ritorno economico per i cittadini derivante da queste assunzioni.
“E’ di pochi giorni fa infatti il provvedimento che decreta un ulteriore ampliamento di vari contratti di collaborazione stipulati non molto tempo fa da Palazzo Falcone – afferma in una nota stampa il Partito Democratico – Recepite le informazioni, come Pd Ladispoli ci chiediamo dove sia presente un ritorno economico per i cittadini tale da giustificare questo repentino miglioramento della posizione lavorativa di queste persone dopo appena pochissimo tempo la loro assunzione e non vogliamo immaginare, se si dovesse proseguire con questo modo di fare, a quanto potrà arrivare ad ammontare il costo per la collettività, dato che mancano ancora quattro anni alla fine della consigliatura. Concluse le analisi di rito, ritenendo inadeguate le ultime esternazioni personali sull’argomento pronunciate da alcuni esponenti della giunta, come Pd Ladispoli chiediamo immediati, precisi e normali chiarimenti al Sindaco Grando, quale rappresentate di tutta l’Amministrazione in carica”.
La risposta dell’Amministrazione, per voce dell’Assessore Amelia Mollica Graziano, tuttavia non si fa attendere: “Qualcuno – dichiara – conferma di non conoscere a fondo la normativa che concede agli enti locali di avvalersi di assunzioni applicando l’articolo 90. Individuando figure di fiducia, competenti e valide per supportare l’indirizzo dato dall’amministrazione a sostegno degli uffici comunali di piazza Falcone. Ricordiamo che sono contratti a termine, legati al mandato del sindaco, e non assunzioni a tempo indeterminato. E’ una strada percorsa da moltissimi Comuni italiani che da anni risentono della carenza di personale per il blocco dei concorsi pubblici. Così come gli aumenti contrattuali, previsti dalla legge, che non smentiamo perché siamo abituati come amministratori a metterci la faccia. Appare veramente di cattivo gusto pubblicare nomi e cognomi delle persone che lavorano grazie agli articoli 90, sembra un voler dare in pasto all’opinione pubblica chissà quali untori, quando in realtà sono persone che meritano rispetto e che operano nel pieno ossequio della normativa. Quando si vuole vedere il male ovunque, appare evidente il tentativo di strumentalizzare ogni notizia al solo scopo di ottenere una manciata di visualizzazioni in più con clamore e scandalismo gratuito”.
“Ma l’aspetto interessante della vicenda – prosegue l’Assessore – è la differente osservazione delle notizie da parte di alcuni mass media. Ladispoli, da mesi, è sotto la lente di ingrandimento di qualcuno che vorrebbe addebitare all’amministrazione di Centro destra qualsiasi colpa possibile ed immaginabile. Spesso rasentando il ridicolo. Per qualcuno, insomma, è colpa del sindaco Grando anche se piove in piena estate E’ bizzarro però come la stessa strenua, ed ora sospetta, attenzione non sia rivolta verso altri Comuni del territorio. Dove non ci sembra che siano applicate metodologie amministrative differenti. Sappiamo che l’amicizia è un valore sacro e vincolante, però qualcuno prima di scrivere al computer dovrebbe ricordare che l’informazione dei figli e dei figliastri alla fine ha le gambe corte. Un po’ come le bugie”.