Il Pd: “La farmacia comunale non si tocca!”

SANTA MARINELLA – “La farmacia comunale non si tocca!”. E’ quanto dichiara a gran voce il Circolo Pd di S. Marinella – S. Severache rivendica “l’importanza della presenza sul territorio di una farmacia comunale” che “non può essere valutata con una semplice equazione macroeconomica, ma deve essere vista come un presidio che ‘dovrebbe’ erogare servizi anche dal punto di vista sociale”.
Secondo i democrat non è poi assolutamente da sottovalutare il ruolo delle professionalità formatesi in questi quattordici anni di attività, che ora vivono momenti difficili, come evidenzia Carlo Benci, “a cominciare dal Direttore, che ha lavorato tanto per il radicamento di questo servizio sul territorio mentre oggi si trova sottoposto a un Dirigente polivalente”. “Per scongiurare tutto ciò – prosegue Benci – il PD di S. Marinella – S. Severa si è impegnato attraverso il suo Consigliere Andrea Bianchi che ha presentato una mozione e un’interrogazione, impegnando il Sindaco e l’intero Consiglio Comunale a mettere in campo tutte le azioni al fine di impedire la possibile vendita della titolarità o cessione della gestione dalla farmacia. ‘Rumors’ di questi giorni, riaffiorati a causa dell’evidente difficoltà in cui versa la Farmacia Comunale, però, ci dicono che ‘qualcuno’ è tornato alla carica.”
L’attenzione del Pd su tale struttura comunale è sempre stata alta. Benci ricorda come a dicembre 2014 il partito ha denunciato con forza all’opinione pubblica la sua rimodulazione organizzativa ad opera della Giunta Bacheca, che aveva provveduto a ridurre gli incarichi dirigenziali (passando da diciassette responsabili a quindici) e ad attribuire la funzione di coordinatore della macchina amministrativa al Segretario Comunale. Come argomenta il Benci “da approfondite analisi si è compreso che l’operazione illustrata a suo tempo, come una necessità di razionalizzazione della spesa e un miglioramento dei settori amministrativi gestiti secondo specifiche competenze, appariva come un trucco destinato ad accontentare e ‘piazzare’ ancora una volta gli amici degli amici. E inoltre non si comprendeva l’accantonamento di figure ‘stabili’ in pianta organica nell’amministrazione a favore di elementi con contratto a tempo determinato, i cosiddetti art. 110, forse perché più disponibili e ricattabili?”. E continua: “Per di più, per raggiungere l’obiettivo della razionalizzazione dei servizi si è dovuto procedere all’accorpamento di alcuni di essi, cosa peraltro discutibile, in quanto tali servizi non avevano nulla a che vedere l’uno con l’altro come la fusione della gestione del personale con il demanio e la farmacia, preludio di una possibile dismissione della titolarità o di una cessione”.
Da questa serie di azioni, conclude il PD, si è potuto constatare “un completo disinteresse verso il suo buon funzionamento e il rifiuto a connotare la stessa anche come punto di servizio sociale, nascondendo l’intenzione a disfarsene al più presto. Ecco il motivo di una serie di rifiuti: a dotare la farmacia comunale del trasporto a domicilio di farmaci a persone con disagio sociale o bisognose; aderire al progetto ‘bonus bebè’ e ‘farmacard’ della Regione Lazio; oltre a non voler attuare l’orario continuato nei giorni feriali o non farle dispensare i farmaci di fascia C, a persone con particolari patologie, servizio reso negli anni e coperto dal capitolo di spesa del servizio sociale. Quindi sarebbe utile per la cittadinanza, ipotizzare un bando per l’allocazione di un’altra Farmacia Comunale, magari in zona Pirgus”.

Antonella Marrucci