“Il deposito Cotral di Manziana chiude per volontà dei vertici aziendali”

MANZIANA – “Il deposito Cotral di Manziana chiude per volontà dei vertici aziendali”. E’ quanto dichiara l’Amministrazione comunale che si dice basita dopo il comunicato ufficiale pubblicato da Cotral Spa lo scorso 24 giugno.
“Nelle poche righe che accompagnano la notizia della dismissione di un punto di riferimento per il trasporto locale su gomma quale è il deposito di Manziana – commentano dal Comune – l’Azienda Regionale afferma di avere interloquito ‘per diversi mesi con l’Amministrazione Comunale’. Non sappiamo a quale Amministrazione facciano riferimento perché non è indicato, per certo però possiamo escludere che sia la nostra: lo spazio temporale dedicato alla nostra Amministrazione, infatti, non è stato superiore ad un giorno e mezzo. Forse alla base di questo ‘errore’ c’è una semplice svista: è infatti vero che da mesi, anzi no, da anni, l’Amministrazione Comunale di Manziana ha presentato possibili soluzioni alternative alla chiusura, tutte incentrate sull’individuazione di aree al di fuori del centro urbano. A riprova di quanto affermiamo ci sono le comunicazioni inviate nel 2015 e nel 2016 alle quali non abbiamo MAI avuto il piacere e l’onore di ricevere alcuna risposta formale. Nell’ultimo periodo il massimo dell’ascolto che ci è stato concesso è stato un incontro con dei tecnici, al quale era assente l’Amministratore Delegato e a cui ha partecipato il Presidente Colaceci per circa una trentina di minuti. Se questo è un ‘dialogo’ di diversi mesi è palese a tutti che c’è qualcosa che non va”.
“Sempre nel comunicato – proseguono dall’Amministrazione – si fa riferimento, inoltre, a fantomatiche segnalazioni della ASL che sinceramente non ci risultano e alle quali l’Azienda avrebbe risposto con la chiusura. La domanda nasce spontanea: quindi negli ipotetici “nuovi” depositi presso i quali si sta spostando l’attività, la situazione è migliore di quella del deposito di Manziana? Noi abbiamo forti dubbi a questo riguardo. Altro passo poco convincente, sono le parole usate per liquidare la soluzione (l’ennesima!) trovata dalla nostra Amministrazione per spostare il deposito fuori dal centro abitato: l’antenna a cui il comunicato fa riferimento poteva e può essere facilmente spostata (cosa evidenziata più volte nelle sedi opportune) e ‘la vecchia costruzione’ citata è stato spiegato che non è soggetta ad alcun vincolo archeologico ma che assume solo un valore affettivo per il paese. Sia chiaro che comunque la sua presenza o meno non sarebbe di certo andata a togliere spazio ad un’area di quasi 2000 mq, in grado di ospitare gli autobus fino a ieri in forza al deposito di Manziana. Se questo non bastasse l’Amministrazione aveva anche comunicato la disponibilità in comodato d’uso di un locale da utilizzare come ufficio. Non ci piace essere presi in giro, così come non piace ai Cittadini e ai Sindaci del territorio che, scontenti di questo provvedimento, coralmente e congiuntamente, al di là di eventuali appartenenze politiche, hanno espresso preoccupazione e richiesto a gran voce l’istituzione di un tavolo di concertazione. Anche questa ultimissima comunicazione ad oggi non ha avuto risposta e per l’ennesima volta si è costretti a subire un provvedimento preso dall’alto”.
“Dicano chiaramente – concludono dal Comune – che per scelta aziendale si è presa questa decisione. Dicano anche che, come da notizie assunte, quanto deciso è stato comunicato ai dipendenti proprio a ridosso dell’effettiva chiusura, un termine che chiunque giudicherebbe inadeguato e che sicuramente, stante le numerose e preoccupate lamentele pervenute in Comune, non lascia certo immaginare un ascolto delle unità di personale coinvolte tale da potere trovare ‘soluzioni soddisfacenti per tutti’. Non si giochi con le parole e con l’intelligenza delle persone, piuttosto si abbia il coraggio di dire le cose come stanno. Non cambierebbe la sostanza dei fatti ma ne gioverebbe la dignità e l’immagine di un’azienda pubblica che almeno sulla carta dovrebbe essere al servizio dei Cittadini”.