I perché del No alla centrale nel convegno “No biogas a Tarquinia”

TARQUINIA – Si è tenuto il 10 aprile il convegno organizzato dalle Associazioni Bio Ambiente Tarquinia (nella persona del Presidente Dr. Gian Piero Baldi) e Forum Ambientalista (con Simona Ricotti, responsabile nazionale del settore energia) al quale hanno partecipato, tra gli altri, alcuni medici ISDE (Associazione italiana medici per l’ambiente, di cui anche il Dr. Baldi fa parte) per informare la cittadinanza sull’industria biogas che una società privata vorrebbe realizzare nel territorio agricolo di Tarquinia. L’incontro mirava a spiegare in modo semplice, seppur scientifico, “i perché del NO” a questo nuovo tipo di centrale, per normativa classificata insalubre di prima classe. Durante il convegno, si è parlato del meccanismo procedurale di questi impianti biogas e cioè che dalla fermentazione batterica anaerobica dei rifiuti organici, dal quale si ricaverebbero notevoli quantità di gas tra cui il 50% metano, che andrebbero ad alimentare dei motori cogeneratori di calore ma soprattutto di corrente elettrica, il cui funzionamento produce però emissioni in atmosfera.

“Il tutto – affermano le associazioni ambientaliste – al solo ed esclusivo vantaggio economico degli imprenditori privati gestori dell’industria. Come è stato più volte ribadito dagli esperti intervenuti, non c’è alcun pubblico interesse alla realizzazione di questi impianti come si vorrebbe far credere, soprattutto in un paese come l’Italia, che già produce più del doppio del fabbisogno energetico necessario.”

Il convegno è stato riconosciuto molto interessante dalla vasta platea ed infatti i relatori di pregio scientifico, quali il Dr.Mauro Mocci (Medico ISDE), il Dr- Giovanni Ghirga (Medico ISDE), il Dr. Gian Piero Baldi (Medico ISDE), il Prof.Michele Corti (Docente Univ.Milano di Agroeconomia e Zootecnia, Ruralista) oltreché l’Avvocato Michele Greco (legale dell’ associazione Bio Ambiente), sono stati ascoltati fino ad ora tarda, terminando infatti la conferenza circa alle ore 21.30. Simona Ricotti, responsabile nazionale del settore energia e del Circolo di Civitavecchia del Forum Ambientalista, ha aperto il convegno con un intervento molto esplicativo riguardante la precaria situazione ambientale del nostro territorio. Sergio Pisarri, Direttore del Consorzio di Bonifica di Tarquinia, ha illustrato come non possa essere possibile accettare la realizzazione di un tale tipologia di centrale inquinante nel bel mezzo di una vasta area agricola attraversata dal fiume Mignone, notoriamente ad alto rischio di esondazione. Il Direttore inoltre ha espressamente manifestato la contrarietà del Consorzio di Bonifica ad un tale progetto industriale (contrarietà già espressa anche alla Provincia di Viterbo, con un lungo e argomentato parere negativo inviato nei giorni scorsi), che andrebbe a vanificare tutti gli sforzi ed i miliardi di lire spesi in passato (ed i milioni di euro oggi) di soldi pubblici investiti nella realizzazione della grande opera del sistema di irrigazione di circa 8.000 ettari di terreni dedicati all’agricoltura di pregio di Tarquinia. Al convegno sono intervenuti tutti i comitati ambientalisti e no biogas delle limitrofe cittadine: Civitavecchia, Allumiere, Cerveteri, Bracciano, Fiumicino, Grosseto. In particolare il comitato locale perilbeneditarquinia, è stato presente al convegno in segno di solidarietà all’iniziativa a favore sia della vera informazione scientifica sia e soprattutto a favore della salute dei cittadini e dell’ambiente. Al convegno, nonostante l’invito delle associazioni, erano assenti il Sindaco, il vice Sindaco, la giunta ed i consiglieri tutti, eccetto il consigliere Cesare Celletti.

“Infine, deve essere segnalato – aggiungono le associazioni – il tentativo della società proponente di screditare le persone fisiche che hanno organizzato il convegno e le associazioni cui appartengono con articoli di stampa dal contenuto palesemente diffamatorio e addirittura con un volantino dai toni intimidatori diffuso prima dell’evento; il tentativo non è riuscito (ed anzi si è rivelato controproducente), dal momento che la platea ha risposto con straordinario entusiasmo ribadendo il NO di tutta Tarquinia all’impianto stringendosi intorno – con ancora più forza – alle persone e alle associazioni che vi si oppongono. Non essendo assolutamente intenzionati a tollerare tali comportamenti, il Dr. Baldi e Simona Ricotti, così come le Associazioni Bio Ambiente, ISDE e Forum ambientalista di cui fanno parte, hanno comunque tutti già dato mandato ai propri legali al fine di valutare ogni opportuna iniziativa presso l’autorità giudiziaria a tutela dei propri diritti.”