Fondi per la non autosufficienza, i sindaci del distretto scrivono al Sindaco

VITERBO – Una convocazione urgente del tavolo dei sindaci del Distretto al fine di chiarire la situazione dei fondi distrettuali per la non autosufficienza previsti dalla legge regionale numero 20 del 2006. È quanto chiedono, con una lettera indirizzata al sindaco di Viterbo Leonardo Michelini e ad Alessandra Troncarelli, assessore ai Servizi sociali del Comune di Viterbo, Alessandro Romoli (primo cittadino di Bassano in Teverina), Ivo Cialdea (Bomarzo), Aldo Maria Moneta (Canepina), Marco Bianchi (Celleno), Fabio Menicacci (Soriano nel Cimino) e Nicola Olivieri (Vitorchiano).
“Abbiamo appreso dalla stampa, non senza stupore – si legge nella missiva – che alcuni fondi regionali relativi alle politiche distrettuali in favore dei non autosufficienti vorrebbero essere destinati, dalla sua Amministrazione, ad altro scopo. Facciamo presente che detti fondi, oltre ad essere vincolati dalla Regione Lazio e dalla pianificazione distrettuale allo scopo di cui all’oggetto (la non autosufficienza) non rientrano nella disponibilità esclusiva del Comune di Viterbo ma rispettivamente del Comune di Viterbo unitamente ai comuni di Bassano in Teverina, Bomarzo, Canepina, Celleno, Orte, Soriano nel Cimino e Vitorchiano. Si tratta di fondi oggetto di un bando pubblicato del 2008 e per cui esiste una graduatoria di destinatari che hanno diritto alle prestazioni”.
Spiegano i sindaci: “Si fa presente altresì che l’eventuale impegno di spesa e liquidazione dei medesimi possono essere eseguiti dal Comune di Viterbo esclusivamente previa approvazione dell’apposito progetto distrettuale relativo ai non autosufficienti residenti nel distretto da parte dei sindaci dei Comuni appartenenti allo stesso”. “Al fine di dirimere lo spiacevole equivoco – conclude la lettera – nell’esclusivo interesse delle comunità che rappresentiamo, le richiediamo, con celere urgenza, di convocare un incontro atto a chiarificare la situazione per evitare inutili speculazioni o fuorvianti interpretazioni che apparirebbero ancora più gravi su una materia quale quella dei servizi sociali”.