Fiumicino. Da Parco Leonardo a Portus in bicicletta

FIUMICINO -Proseguono i lavori di realizzazione della pista ciclabile che unisce il quartiere di Parco Leonardo con l’area archeologica dei Porti di Claudio e Traiano, passando sopra l’argine del fiume Tevere.
“Fino a ora – spiega il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, che ieri ha effettuato un sopralluogo al cantiere insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Caroccia – in tutto il Comune abbiamo realizzato circa 18 chilometri di piste ciclabili. Ad essi si aggiungeranno, entro l’estate, questi 3,7 chilometri che da Parco Leonardo porteranno all’Episcopio e agli scavi archeologici di Portus, lungo l’argine del fiume. È una pista particolare, immersa in un ambiente naturalistico unico, con l’affaccio sempre sul Tevere, ma anche un percorso turistico, storico ed archeologico. Faremo dei punti di avvistamento lungo il percorso per osservare le bellezze faunistiche del fiume. È solo un primo tratto, che da un lato si unirà alla Stazione di Parco Leonardo e dall’altro al parcheggio del cimitero monumentale di via Portuense. Un secondo tratto di pista, realizzato successivamente, porterà dal cimitero a Fiumicino, da un lato unendosi a quello di via Coccia di Morto, dall’altro a quello del Lungomare della Salute, passando per Fiumicino centro, la passerella e la Darsena. Il nostro auspicio è che il Comune di Roma poi realizzi a breve il tratto di pista che dal ponte della Magliana porti fino a Parco Leonardo”.
“È un’opera unica nel suo genere – aggiunge l’assessore Caroccia – lunga 3,7 chilometri, larga circa 3 metri e costata poco più di 700 mila euro, completamente immersa nella natura. Sarà anche una pista sicura e sorvegliata, in quanto sarà provvista non solo di impianto di illuminazione ma anche di telecamere poste ogni 200 metri circa. La pista poi, grazie a un ponte di 27 metri, passerà sopra il tratto di canale artificiale che costituiva l’ingresso e l’uscita dall’antico porto di Traiano. Un altro tratto di qualche centinaio di metri sarà realizzato in palafitte di legno a ridosso dell’Episcopio”.