De Angelis e Unidem furibondi per il rischio chiusura del PPI di Ladispoli

CERVETERI – Il consigliere Aldo De Angelis e l’Unidem di Cerveteri si dichiarano “furibondi” per l’intenzione decisione di chiudere il sito di primo intervento di Ladispoli-Cerveteri, mostrandosi decisi ad affiancare il Sindaco di Ladispoli in questa importante battaglia. “Quando si parla di salute sulla ‘pelle dei cittadini’ e si discute, con scelte prettamente politiche, su qualcosa che potrebbe danneggiare l’intera collettività non esiste colore politico o appartenenza a quello o all’altro schieramento perché parliamo del bene comune. Riteniamo gravissimo quanto appreso dai vari comunicati stampa delle ultime ore in riferimento ad una presunta ?comunicazione della Regione Lazio alla Asl con la quale si chiede di iniziare le procedure per la disattivazione di tutti i Posti di Primo Intervento, compreso quello di Ladispoli-Cerveteri, non solo per l’assenza di informazione istituzionale e ufficiale agli enti interessati e ai cittadini ma, principalmente, perché è una decisione profondamente penalizzante che non tiene affatto conto delle urgenze e delle esigenze dei cittadini di un territorio così ampio che vivono già nel disagio dell’ assenza di funzionali strutture ospedaliere”.
Questo è quanto affermano, chiedendosi anche come mai lo stesso Direttore Generale della Asl, Dott. Quinatavalle, avrebbe ribadito, nel contesto di recenti interviste e incontri, la volontà di non voler chiudere nulla e di aver tentato di integrare, al fine di colmare una cronica carenza strutturale del personale, le lacune sanitarie.
“Sembra proprio che invece – proseguono – si sia scelta la strada di chiudere il PPI-Posto di Primo Intervento, punto di riferimento per situazioni di urgenza, emergenza e non solo, per una popolazione di circa 80.000 abitanti, come quella di Ladispoli e Cerveteri, nel solo periodo invernale non parliamo, poi, delle cifre di potenziali assistiti nel periodo estivo che sono da far girare la testa; il tutto, sicuramente, a favore di una pseudo razionalizzazione della spesa sanitaria (praticamente un taglio) e probabilmente per mantenere in essere la anomala struttura della Casa della Salute che, speriamo (almeno questo), non faccia la fine della struttura di Palombara Sabina oggi chiusa malgrado aver avuto l’accesso ai fondi europei”.
De Angelis e l’Unidem sostengono inoltre che “la Casa della Salute non ha nulla a che vedere con il Posto di Primo Intervento che si vorrebbe far chiudere e, ad oggi, potrebbe essere funzionale per il nostro territorio, soltanto se affiancata proprio da una struttura di Primo Intervento che in questi anni ha salvato tante vite e agito così rapidamente in tantissimi altri casi di patologie urgenti. Si dice che bisognerebbe fare esperienza dagli errori commessi e, questa volta, lasceremo i segretari e politici di turno a urlare da soli, per farsi sentire dai loro capibastone, in solitaria nelle loro stanze perché simili scelte vanno almeno discusse con chi li rappresenta sui territori e non lanciate come pesanti macigni travolgendo tutto e tutti perché allora è vero che siamo in presenza di disimpegno manageriale e di opacità politica”.
“Ora – concludono – vista la situazione politica, siamo proprio curiosi di vedere quale atteggiamento adotterà il Sindaco Pascucci, la cui candidatura all’area metropolitana di Roma è stata ufficializzata in queste ore, sembrerebbe proprio con la ‘benedizione’ di chi ora ha dato disposizioni e vorrebbe far chiudere il Posto di Primo Intervento di Ladispoli- Cerveteri”.