Bracciano. L’opposizione: “Alla faccia della partecipazione e della trasparenza”

BRACCIANO – “Alla faccia della trasparenza e della partecipazione. Quella scritta ieri in Consiglio comunale è l’ennesima brutta pagina per Bracciano. In una sola seduta la maggioranza ha di fatto eliminato dal paese opportunità di partecipazione dei cittadini e svilito le prerogative dell’opposizione”.
E’ quanto dichiarano in una nota congiunta i consiglieri di minoranza del Comune di Bracciano Claudio Gentili, Chiara Mango, Donato Mauro, Marco Tellaroli ed Alessandro Persiano.
“Con la cancellazione delle commissioni consiliari permanenti – dicono i consiglieri – il Consiglio, senza nemmeno avvertirli, ha estromesso dal palazzo i cittadini che erano stati chiamati a collaborare, elaborando proposte e pareri consultivi non vincolati in varie materie, dall’Ambiente ai Lavori Pubblici, dai Servizi Socio-Assistenziali alle Pari Opportunità, dalla Commissione Cultura a quella Economia Finanza e Patrimonio. Sulla base di una interpretazione, a nostro avviso erronea, dell’articolo 38 del Testo Unico degli Enti Locali il presidente del Consiglio Comunale Luca Testini, del quale da tempo denunciamo il mancato rispetto del ruolo di super partes che gli compete, con questo atto ha ritenuto antigiuridico che le Commissioni Consiliari possano essere composte anche da non Consiglieri (quindi in questo Comune, come nella maggior parte di tutti i Comuni Italiani, da sempre sono esistite Commissioni Consigliari composte da non Consiglieri e tutti gli atti ad esse propedeutici dovranno, quindi, essere dichiari illegittimi o meglio, come dice lui, antigiuridici). Ora le stesse saranno composte dai soli consiglieri in spregio ad ogni promessa elettorale che vedeva la partecipazione tra i punti prioritari di tutte le liste in lizza alle comunali 2016. Ed appare soltanto un mero palliativo, il tentativo del Sindaco di proporre una ‘consulta di Cittadini che partecipano alle Commissioni’ … In buona sostanza una Commissione Consultiva delle Commissioni Consultive??? E’ questo il panopticon che era stato tanto vagheggiato dall’attuale sindaco?”
“Ma tutto ciò non è bastato. La maggioranza – prosegue l’opposizione – si è arrogata in modo antidemocratico anche il diritto, eliminando di fatto il diritto di iniziativa che costituisce una prerogativa dei consiglieri di minoranza, di emendare una mozione da noi presentata l’11 agosto 2017, rinviandone ulteriormente la discussione. Si tratta di una mozione che riguarda la richiesta di revoca della delibera di giunta n. 115/2017 avente ad oggetto un accordo di carattere urbanistico con un privato. Con questa manovra a dir poco ardita, ovvero la presentazione di un emendamento contenente una pregiudiziale ed un rinvio a un consiglio comunale aperto nel quale la maggioranza vorrebbe dare la parola al cittadino interessato, la mozione non è stata né discussa, né messa ai voti. Tre dei sei punti inseriti all’ordine del giorno della seduta del 28 settembre u.s., piuttosto che riguardare la comunità braccianese si occupavano, di fatto, delle vicende di un privato cittadino, incluso il provvedimento che prevede la nomina di un consulente legale, che avrà il compito di stendere un parere sulla transazione con il privato. Tale questione è già stata affrontata sia dalla Giunta Comunale (che ha già deliberato in tal senso), che dalla Segretaria Generale (che in una nota afferma la legittimità della procedura intrapresa) … Delle due, l’una: o serviva un parere legale (e quindi non si capisce la ratio dei due atti di cui sopra), oppure la consulenza legale non serve, perché ci sono già due atti che la legittimano”.
“Di fronte ad una situazione che vede il paese andare sempre più alla deriva, ci chiediamo ancora una volta chi comanda davvero a Bracciano? Qual è la strada che la Maggioranza vuole far prendere al nostro Paese? Quando cominceremo a far davvero ‘fruttare’ gli oltre 135.000,00 Euro all’anno che spendiamo per i nostri amministratori come indennità di carica, rendendo realmente e finalmente ‘utili’ le loro attività istituzionali? Da parte nostra – concludono i consiglieri – non abbasseremo la guardia e ci riserviamo di adire tutte le istituzioni competenti per quanto riguarda il mancato rispetto del sacrosanto principio di partecipazione del cittadino alla cosa pubblica e del diritto delle minoranze consiliari ad esercitare le proprie prerogative”.