Teatro dell’Opera, Santori: “Congiure, complotti e incompetenza. E Zingaretti?”

ROMA – “Tra congiure, complotti e incompetenza appare evidente come sia imbarazzante e colma di dilettantismo, sia a livello politico che amministrativo, la gestione della cultura e in particolare dello storico Teatro dell’Opera, punto di riferimento irrinunciabile per gli appassionati della lirica e del balletto classico. E’ vergognoso pensare che tutto il gotha mondiale della cultura stia alla finestra a godersi questo scempio tra l’evidente incompetenza del sindaco Marino e il preoccupante silenzio di Zingaretti, presidente della Regione Lazio, altro socio della fondazione che controlla il teatro”. Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio in merito alla presunta decisione che il Cda della Fondazione prenderà a breve liquidando in maniera coatta il Teatro dell’Opera di Roma.
“Il sindaco Marino sta riuscendo nel clamoroso intento di far morire, in meno di un anno, lo storico teatro che da 140 anni resiste alle vicissitudini della storia. Siamo stanchi della mistificazione dei lavoratori serve un intervento deciso da parte della Regione Lazio e del Mibac per commissariare gli incompetenti di Roma Capitale, rilanciare il Teatro dell’Opera con un piano industriale serio e duraturo. La cultura è un bene comune della cittadinanza e non un campo di battaglia dove far valere i propri interessi. Piuttosto che pensare a liquidare il Teatro dell’Opera, fermo restando che non è ne ha neanche la prerogativa, il sindaco Marino dovrebbe indicare con certezza quanti fondi intende destinare per il triennio 2014-2016 ai sensi della L. 112/2013 e quali iniziative ha intrapreso per attivare un tavolo istituzionale concordato promesso a tutti i lavoratori, altre vittime insieme agli appassionati, della gestione massacrante imposta dal primo cittadino” conclude Santori.