Servizi sociali, l’Usb: “Da Lucernoni risposte ambigue”

CIVITAVECCHIA – “Risposte ambigue quelle di Daniela Lucernoni”. Lo afferma l’Usb dopo la replica dell’Assessore in merito alla chiusura forzata per sei giorni degli uffici Servizi sociali.
“La dottoressa – affermano dall’Usb – dice ‘la modifica di un regolamento è una attività delicata che va oltre la normale attività lavorativa e richiede il coinvolgimento e l’attenzione dell’intero ufficio per valutarne gli effetti’; ecco, è proprio qui il punto focale della avvenuta chiusura al pubblico, si chiude il servizio al cittadino soltanto perché non potete fare lavoro extra nelle ore pomeridiane, visto che avete bloccato e/o tolto tutto il salario accessorio ai lavoratori e quindi non liquidabile; anche quello dell’anno 2015 che per vostro comportamento sbagliato e’ senza accordo obbligatorio con i sindacati. Allora cosa si fa visto che i soldi non ci sono? Si bloccano i servizi al cittadino, come se le colpe di tutto ciò, cioè male gestione degli obblighi di legge, siano dei dipendenti contro i cittadini utenti”.
“Per quanto riguarda l’adeguamento di regole e di leggi – proseguono dal sindacato di base – tali compiti sono istituzionalizzati al Dirigente e/o al Funzionario responsabile P.O. naturalmente insieme all’Assessore di competenza; pertanto gli altri dipendenti possono essere sicuramente ascoltati, e questo ci fa enormemente piacere, ma non distolti dai loro compiti di ufficio che prevedono soprattutto il servizio all’utente. È inoltre compito gestionale dell’Amministrazione verificare, valutare e eventualmente modificare l’assetto di tale Ufficio e Servizio; è nota da molti anni la situazione critica di lavoro e di competenze sulle spalle dei dipendenti soggetti a tutto, dalle minacce al superlavoro di front office e back office, quindi una Amministrazione seria che vuole migliorare tale situazione, deve dedicare tempo e persone a favore di questo servizio anziché giocare inutilmente con la Mobilità Interna e i trasferimenti senza senso che tutto hanno fatto meno che apportare miglioramenti e benefici all’Ufficio Servizi Sociali”.
“Siamo infine d’accordo – concludono dall’Usb – sull’ampliamento dell’organico ma deve soltanto essere finalizzato al miglioramento del lavoro interno a favore dei dipendenti e soprattutto al miglioramento e alle esigenze del cittadino che ha bisogno di continuo e sempre più urgente confronto con le Istituzioni; non certo con ordinanze restrittivi dell’ordinanzetor, ma al contrario con provvedimenti di massima apertura al pubblico utente tra l’altro secondo noi istituzionalmente spettanti al dirigente e non certo al sindaco a cui compete la volontà politica. Siamo consapevoli che questa Amministrazione faccia finta di voler studiare e risolvere i problemi, sapevano tutto prima, hanno presentato anche assessori e progetti ma poi nell’applicazione fanno vedere che le colpe sono solo di altri e che tutti i dipendenti vanno sfiduciati e non retribuiti per compiti extra”.