Roma. Pascale (Psi): “I socialisti contrastino la corruzione”

ROMA – “Un duro affondo quello di Raffaele Cantone, presidente della autorità nazionale anticorruzione che, nella sua relazione anticipata ai microfoni del Gr1, parla di ‘appalti assegnati senza gara nonostante non ci fossero i presupposti’ e di ‘un sistema di illegalità che ha finito per favorire meccanismi corruttivi’. In pratica, si affidavano direttamente lavori che avrebbero dovuti essere soggetti alle stringenti procedure di appalto. Non tutti i lavori ad assegnazione diretta erano figli della corruzione, ma è evidente che un aggiramento così massiccio delle regole e la pratica quotidiana della ‘scorciatoia’, come riferito dal presidente Cantone, vadano a creare un automatismo baricentrato sulla corruzione”. A parlare è il Responsabile cultura della Federazione romana e membro del Consiglio nazionale del Psi, Mario Michele Pascale.
“Il rapporto dell’autorità – prosegue Pascale – va dal 2011 ad oggi. Sotto la lente di ingrandimento sia la giunta Alemanno che quella Marino. Si evince che il sistema corruttivo non ha colore politico, ma è trasversale. Il Prefetto Gabrielli ha sottolineato come ‘su molte cose’ la relazione di Cantone ‘non si discosta dalla nostra analisi e vuol dire che avevamo centrato i punti critici’. Roma città eterna non trova pace. Il marcio avanza ovunque. Cosa possono fare i socialisti? Senza giustizialismi e senza manette in mostra, possono porre con radicalità alla giunta Marino il problema della legalità e dei rapporti con la parte burocratica della pubblica amministrazione. Sul versante parlamentare bisogna agire sulle cause del problema. La legge Bassanini, che, nei fatti, ha reso la politica serva della burocrazia creando un duopolio indirizzo politico–attuazione amministrativa, ponendo un potere spropositato nelle mani dei dirigenti, va superata. La recente riforma della PA di Renzi agita le acque, rende il dirigente ridimensionabile al rango di funzionario, ma al termine di un percorso tortuoso ed incerto. E’ poco per riequilibrare i poteri e ridare dignità alla rappresentanza popolare. Questi – conclude Pascale – possono essere compiti dei socialisti”.