Roma. Nomadi, Santori: “Adesso basta, istituzioni tollerano atti criminali”

ROMA – “Adesso basta. Rovistano nei cassonetti, ci derubano, entrano nelle nostre case, prendono gratis i nostri mezzi e ora ci uccidono, tutto questo nel totale silenzio delle istituzioni che tollerano i loro atti criminali discriminando la gente perbene. Non ci interessano le eventuali accuse di speculazione, perché possiamo dire con orgoglio che l’avevamo detto. Il campo de La Monachina, da dove proverrebbero i nomadi di ieri, doveva essere chiuso in base a quanto previsto dal Piano Nomadi e invece è rimasto in piedi, e con il passare dei mesi è divenuto terra di nessuno, nell’anarchia più completa, senza controlli, con fumi tossici e discariche a cielo aperto. Avrò modo di inviare al Prefetto e alla Procura tutto il carteggio che ha caratterizzato le mie denunce sul campo voluto da Rutelli, tollerato da Veltroni, con una prevista chiusura da parte di Alemanno ma mai portata a termine, e infine rivoluto da Marino, di fatto attraverso la cancellazione di quanto previsto dal Piano Nomadi”. Così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.
Il sindaco Marino è responsabile politicamente, e non tanto per l’evento in sé, quanto per essersi caratterizzato per l’immobilismo più totale, per aver insultato comitati e associazioni politiche che chiedevano la chiusura dei campi, per aver negletto e inascoltato le segnalazioni e il grido di aiuto delle periferie di questa città. Di certo essendo stato sostenuto dai nomadi stessi alle primarie del PD come poteva fare altro? Per questo Marino dovrebbe chiedere scusa, l’incidente di ieri è emblematico di qualcosa che sarebbe accaduto in un contesto di impunità. Il problema però non è solo La Monachina, ma anche gli altri campi da Via di Salone a Via Candoni passando per Lombroso. Si tratta di zone off-limits, con nomadi che hanno intestati decine di furgoni, buona parte senza assicurazione o revisione. E allora è necessario attivare subito una vasta operazione di verifica dei campi e dei mezzi a disposizione e provvedere al sequestro immediato”, conclude Santori.