Roma, il 17 maggio un flash mob contro l’austerity dell’Europa

“Siamo qui stamattina in concomitanza alla conferenza stampa che si sta realizzando in questo momento alla Camera dei deputati per dire che le organizzazioni sociali cittadine, che si battano per i diritti dei migranti, per i diritti del lavoro, per i diritti ambientali, si oppongono con forza alla firma del Trattato commerciale tra Stati Uniti ed Europa denominato TTIP. Questo Trattato sancirebbe la fine di quel poco che rimane dei diritti civili e sociali conquistati nel nostro paese. Con la scusa dell’armonizzazione tra normative europee e statunitensi prevederebbe la cancellazione delle cosiddette barriere non doganali per favorire le relazioni commerciali tra i continenti. Per barriere non doganali si intendono tutti quegli standard di sicurezza e tutti quei diritti sindacali che garantirebbero oggi qualità della vita, diritto alla salute e lavoro dignitoso.Chiediamo con forza a tutti i candidati alle elezioni europee che si realizzeranno tra pochi giorni di prendere una posizione chiara e netta rispetto alle negoziazioni di questo Trattato. In questo momento si sta realizzando proprio a Bruxelles il meeting della Confindustria belga, l’European Business Summit, che ha come obiettivo quello di dar voce alle lobby economico finanziarie europee e influenzare la politica a pochi giorni dalle elezioni. A capo della BusinessEurope, la Confindustria europea, c’è la Marcegaglia che ieri all’apertura del meeting a Palazzo Egmont si è rivolta a Barroso dichiarando che l’Europa deve essere più competitiva, deve aumentare le sue esportazioni, e che ci sono troppe paure irrazionali sul TTIP. Le nostra paure irrazionali sono ben fondate invece, perchè abbiamo di fronte i fallimenti e i disastri dei Trattati commerciali avvenuti in altri paesi, vedi il NAFTA in Messico e il suo effetti devastanti sulla popolazione e sui territori messicani.

L’European Business Summit ha al centro delle proprie discussioni proprio il TTIP con la scusa di condizionare i governi per ottenere pareri favorevoli in vista delle prossime negoziazioni che si terranno a giugno negli Stati Uniti. Proprio oggi prendono il via anche i dieci giorni di azione europea che dal 15 al 25 maggio porteranno in piazza i movimenti sociali di tutto il continente. Il primo appuntamento stamattina sotto la sede dell’European Business Summit. In queste ore davanti a Palazzo Egmont a Bruxelles si stanno mobilitando movimenti sociali e sindacati europei per contestare quanto sta avvenendo dentro e per rivendicare con forza la necessità di ripensare ad un’Europa non sottomessa a logiche di mercato e costruita su competizione e mercificazione dei beni comuni, ma che guardi prima di tutto ai diritti delle generazioni presenti e future, dei cittadini di tutto il mondo, alla giustizia ambientale e sociale e alla difesa dei territori e della salute. Da stamattina circa 150 manifestanti sono stati trattenuti di fronte al palazzo del Business Unit, tra essi Luca Casarini, candidato al Parlamento Europeo con la Lista Tzipras e Beppe Caccia, consigliere comunale di Venezia sono stati appena rilasciati dopo ore di fermo. La delegazione del CSOA La Strada di Roma ed altri attivisti italiani arrivati a Bruxelles da diverse regioni del paese, sono rimasti per ore in presidio per chiedere l’immediato rilascio dei fermati ancora trattenuti dalle forze dell’ordine. La repressione che ha caratterizzato l’azione di stamani a Bruxelles è stata denunciata con forza durante il sit in e la conferenza stampa. L’Europa che vogliamo è fatta di popoli solidali che costruiscono democrazia dal basso e guardano oltre i confini non per stipulare Trattati commerciali, ma per costruire ponti di solidarietà e lotte comuni.”

Associazione A Sud / Action / Csoa La Strada / Fair Watch